Bari, al Policlinico 2 nuovi neuronavigatori contro i tumori

Bari, al Policlinico 2 nuovi neuronavigatori contro i tumori
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Sabato 27 Aprile 2024, 18:06

Due nuovi neuronavigatori multimediali a tecnologia elettromagnetica e ottica ad infrarossi sono stati acquistati dal Policlinico di Bari e uno di essi è dotato di modulo ecografico per verificare già durante l’intervento che la rimozione del tumore sia macroscopicamente completa. L’ospedale universitario barese aggiorna e raddoppia la dotazione tecnologica dell’unità operativa di neurochirurgia che è così in condizione di operare anche in due sale.

Le strumentazioni


«Sono strumentazioni all’avanguardia che ci permetteranno di poter pianificare e eseguire interventi ancora più personalizzati e mirati sul paziente», spiega il professore Francesco Signorelli, direttore dell’unità operativa di neurochirurgia del Policlinico di Bari. «Lo scorso anno – aggiunge – abbiamo eseguito circa 300 interventi per neoplasie cerebrali, questo significa che tra urgenze e attività programmata quasi ogni giorno feriale abbiamo trattato un tumore al cervello».

Con questi numeri, come certificato da Agenas, il Policlinico di Bari è il primo centro nel meridione per queste delicatissime procedure.


«La neurochirurgia del Policlinico di Bari è una eccellenza nel panorama sanitario nazionale e questo investimento va nella direzione delle politiche aziendali di garantire ai pazienti i migliori standard di cura disponibili», commenta il direttore generale Antonio Sanguedolce. «L’acquisto – specifica – è avvenuto attraverso la nuova programmazione dei fondi Fesr-Fse 2021-2027 a cui abbiamo avuto la possibilità di accedere grazie al lavoro di squadra con il dipartimento promozione della salute della Regione Puglia». 
Investimento in sanità che si somma ad altri avvenuti di recente e alle novità. Al Di Venere, ad esempio, sono state utilizzate per la prima volta al Sud mascherine vertebrali fatte su misura in un delicato intervento di chirurgia vertebrale per il trattamento di frattura complessa. La tecnica innovativa, basata sull'ausilio di speciali mascherine vertebrali prodotte con stampante 3D in Svizzera, è stata impiegata con successo dall’équipe di Neurochirurgia per trattare la frattura di una vertebra dorsale alla base del collo causata dalla caduta accidentale da una scala. La Neurochirurgia dell'ospedale Di Venere, una volta pianificato l'intervento chirurgico, ha inviato le immagini Tac del paziente in Svizzera, dove una ditta specializzata ha prodotto in pochi giorni le protesi “custom-made”, necessarie per ottenere una precisione prossima al cento per cento: le mascherine, infatti, durante l’intervento vengono adagiate sulle vertebre del paziente e, grazie a delle guide, permettono l'inserzione delle viti con una traiettoria perfetta. «Una precisione – secondo il dottor Luigi Pansini - superiore a qualsiasi altra tecnica descritta in letteratura, fondamentale per posizionare con successo le viti nelle vertebre e permettere una stabilizzazione della frattura e una correzione pressoché totale della deformità post-traumatica». 
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