Gioco, canestri e vittoria. Enel: il ritorno di Moore

Moore al tiro
Moore al tiro
di Antonio RODI
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Giovedì 24 Novembre 2016, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 18:00
È tornato ad afferrare lo scettro del comando nell’ultimo Monday night (quello contro Cantù), dopo essere rimasto fermo ai box per poco più di un mese a causa di una distorsione alla caviglia. Al rientro ha così preso per mano la squadra, guidandola (insieme a Phil Goss) in una serata per niente semplice e conducendola verso una vittoria dal grandissimo peso specifico: si per la classifica, ma soprattutto per il morale di una squadra, appunto l’Enel Basket, uscita malconcia dalla precedente sfida (persa) con la Leonessa Brescia. «Volevo fortemente tornare in campo dopo più di un mese di stop per il problema alla caviglia», le parole del playmaker statunitense.

«Ero molto carico e ho aiutato i miei compagni a tornare alla vittoria, ora dobbiamo continuare così e guardare indietro. Siamo molto contenti della vittoria ottenuta contro Cantù davanti al nostro pubblico. Era importante tornare a vincere dopo lo stop della settimana precedente. Abbiamo disputato un ottimo primo tempo, poi loro sono rientrati, ma non abbiamo mai perso testa e feeling con il match, ed alla fine abbiamo meritato i due punti. Non possiamo che essere soddisfatti di quanto siamo riusciti a fare lunedì sera e di quanto abbiamo espresso. Sappiamo bene, però, che c’è bisogno ancora di lavorare molto per migliorare in alcune fasi di gioco, in modo da diventare più lucidi ed esperti».

Idee chiare, molto chiare, quelle del play americano che, negli States, ha sviluppato il suo talento sotto la guida di uno tra i più grandi allenatori della storia del basket americano, ossia Larry Brown. Il quale lo ha reso un giocatore in grado di leggere la partita, oltre ad gran giocatore di pick&roll, in grado di assumersi responsabilità anche sotto pressione, abile nel mantenere lucidità e concentrazione anche in caso di ultimo tiro. Il suo pensiero riporta sempre e comunque al gruppo.

«Abbiamo molta fiducia nelle nostre qualità e nei nostri mezzi, vogliamo fare bene e dimostrare a tutti il nostro valore», dice. «Stiamo bene assieme e siamo uniti. C’è una grande positività tra di noi, così come con lo staff tecnico. In allenamento lavoriamo molto per migliorarci, ci impegniamo per raggiungere il top quanto prima. Abbiamo avuto qualche stop ma il campionato è lungo e i conti si fanno alla fine, siamo fiduciosi nel raggiungere i nostri obiettivi stagionali».

Nel contempo guarda oltre, ma non troppo. Dai un’occhiata al calendario e ti accorgi che da qui all’ultima partita dell’anno solare (martedì 27 dicembre) non ti strizza certo l’occhio: Avellino, Pesaro e Milano in esterna, Sassari e Caserta sul legno amico del PalaPentassuglia. Ma, soprattutto, tre dell9e prossime quattro saranno giocate lontano dall’impianto di contrada Masseriola.

«Non guardiamo troppo in là, bensì match dopo match», taglia corto Nic Moore. «Ora andiamo ad Avellino, dove sappiamo che sarà difficile trovando un ottima squadra, oltre ad un clima caldo. Non abbiamo comunque paura e andiamo lì a giocarcela per vincere. Sarebbe importante per avere ulteriore fiducia in noi stessi e nella squadra». L’ultimo pensiero è sul campionato.

«È la terza partita che disputo quindi non posso dare un giudizio su avversari e squadre incontrate, è ancora troppo presto. Il livello agonistico del campionato italiano, però, è alto e ogni partita presenta stimoli e difficoltà. Sono contento della scelta fatta nel venire qui a Brindisi e sono concentrato fermamente nel ripagare la fiducia datami dalla società, dal coach (Meo Sacchetti, ndc) e dal Generale Manager (Alessandro Giuliani, ndc). E dico ai nostri splendidi tifosi di continuare a starci accanto, di credere in noi e aver fiducia in questo gruppo».
 
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