Zerini e l'Enel: la prima volta da avversari

Andrea Zerini
Andrea Zerini
di Antonio RODI
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Venerdì 25 Novembre 2016, 19:13 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 21:00
Lo scorso 24 aprile, in occasione della sfida contro Caserta, Andrea Zerini ha festeggiato il traguardo delle 200 presenze in maglia Enel Basket. Per di più, con i galloni da capitano.
«Mi sembra ieri quando sono arrivato a Brindisi. Era l’estate del 2011, arrivavo da Ruvo e in un anno abbiamo vinto tutto. Che spettacolo. Poi è stato un crescendo di emozioni, il tutto condiviso con un grande coach (Piero Bucchi, ndc) che posso solo ringraziare, e un grande pubblico. Sono veramente orgoglioso di questo traguardo e soprattutto di averlo raggiunto come capitano», furono le sue parole quella domenica. In estate, poi, ecco la decisione di cambiare strada, dopo un matrimonio durato ben cinque anni.
Tra 48 ore, per la prima volta, le strade s’incroceranno. Inutile nasconderlo: farà un certo effetto vedere l’ala toscana dall’altra parte della barricata.

L’arrivo a Brindisi - Sulle sponde dell’Adriatico Andrea Zerini ci “sbarcò” nell’estate del 2011. Direttamente dall’allora campionato di A Dilettanti, dove in due stagioni (2009/2010 e 2010/2011) con la canotta della formazione barese aveva giocato complessivamente 35 partite, viaggiando a 9,6 punti segnati (55,7% da 2 e il 31% da 3) in 28 minuti di utilizzo, risultando nel girone B di quel torneo, il primo nella speciale graduatoria delle stoppate date e l’ottavo per i rimbalzi conquistati.
A Brindisi mise, appunto, piede quand’era ancora ragazzino. Aveva 22 anni, infatti, quando si affacciò per la prima volta al professionismo, con il club di contrada Masseriola che si apprestava ad affrontare il campionato di LegaDue. Bene, divenne subito uno dei protagonisti di quell’annata sportiva diventando uno dei principali artefici dell’immediato ritorno della “Stella del Sud” ai piani alti della massima serie, nonché della vittoria della Coppa Italia di LegaDue.

La sua maturazione – Anno dopo anno, Brindisi lo ha visto crescere in maniera esponenziale. Parlano le sue prestazioni, parlano i suoi numeri. Inequivocabili gli uni e gli altri. Ben presto è diventato un punto di riferimento. Nelle sue quattro stagioni in serie A con la maglia dell’Enel è passato dai 10,4 minuti di utilizzo del 2012/2013 ai 23,4 del 2015/2016, certificando 2,2 punti e 1,5 rimbalzi nel 2012/2013, 3,5 punti e 3,4 rimbalzi nel 2013/2014, quindi 2,9+2,4 nel 2014/2015 e 5,9 punti e 3,1 rimbalzi nel 2015/2016. Il suo high è datato 29 novembre 2015: 20 punti contro Varese, con 4/5 da 2, 4/4 dalla linea dei 6 metri e 75, oltre a 2 rimbalzi, altrettante stoppate date e 17 di valutazioni in 21 minuti di utilizzo. Di acqua sotto i ponti ne è passata veramente tanta. È entrato anche nel giro della nazionale azzurra, venendo convocato in estate dal coach della nazionale italiana, Ettore Messina, per il training camp e la Trentino Basket Cup che portavano direttamente al Pre-Olimpico.

Il presente - La storia attuale lo vede protagonista in terra irpina, con la canotta della Scandone Avellino. «Credo che più di ogni altra cosa, Zerini rispecchi quelle doti morali e di leadership che cerchiamo in ognuno dei nostri giocatori», ha detto recentemente di lui Nicola Alberani, direttore sportivo del sodalizio biancoverde. Non sarà allora una domenica come le altre, sia per Andrea Zerini che per i sostenitori della New Basket. Non potrebbe essere altrimenti. Il tutto in attesa del suo ritorno a Brindisi, sui legni del PalaPentassuglia, il prossimo 26 marzo.

La sfida di domenica – «Sarà sicuramente una sfida particolare», taglia corto l’ex giocatore dell’Enel Basket.
«Una certa emozione la proverò. Sarà la mia prima volta contro Brindisi, però resta una partita da affrontare comunque al massimo come sempre, e cercare di portare a casa i due punti che per noi sono fondamentali. Quindi è particolare, ma da affrontare con il giusto piglio. In questo momento non sto giocando bene, però cerco di fare la cosa più giusta e più semplice per giocare bene e dare così il mio contributo alla squadra. In settimana lavoro con il coach a con lo staff tecnico per uscire da questa situazione. Per il resto cerco di dare il massimo soprattutto in difesa dove posso fare bene e poi giocare per la squadra. Il resto arriverà».
 
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