Chi era Maria Monteduro, guardia medica uccisa 25 anni fa nel Salento. Torna il problema della sicurezza negli ambulatori

Chi era Maria Monteduro, guardia medica uccisa 25 anni fa nel Salento. Torna il problema della sicurezza negli ambulatori
di Luana PRONTERA
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Sabato 27 Aprile 2024, 07:45

Sono trascorsi 25 anni dalla morte di Maria Monteduro, medico e assessore ai servizi sociali di Gagliano del Capo, ritrovata esanime in una campagna di Castrignano del Capo uccisa a colpi di punteruolo da un tossicodipendente. Politico di razza, donna di cultura, aveva 40 anni e un figlio di appena tre mesi. Venne uccisa nella notte tra 24 e il 25 aprile del 1999, mentre prestava servizio presso la guardia medica. Una lunga inchiesta portò all’arresto del suo assassino. Secondo la ricostruzione degli inquirenti le chiese aiuto dopo essere stato picchiato dai suoi stessi spacciatori. La donna lo accompagnò fino a casa, cercando di persuaderlo a abbandonare quella strada e, forse, a denunciare i suoi aggressori. Fu probabilmente questo a scatenare la sua furia. Incastrato dall’esame del Dna, venne condannato a 30 anni di reclusione e nel 2014 si tolse la vita in carcere. «Mamma è un simbolo. La sua storia fa eco ed io sono orgoglioso della donna che è stata» racconta Daniele Greco, figlio di Monteduro. «Ringrazio tutti coloro che ne hanno mantenuto alta la dignità» ha affermato il giovane. Daniele ha 25 anni, dopo aver conseguito la laurea triennale in Economia presso l’università di Perugia, ha proseguito gli studi universitari a Roma ed ora lavora nell’ambito dell’economia e della finanza a Lussemburgo.

Il racconto del figlio

«Come tutti i figli, nei momenti più importanti della mia vita avrei voluto avere mia madre accanto.

Ho accettato quello che è successo e sono andato avanti. Ma se la mia testimonianza può servire per sensibilizzare al rispetto della vita allora io ci sono. Proprio come c’è stata mamma». Il 25 aprile, il consiglio direttivo dell'Ordine a nome di tutti i medici della provincia di Lecce ha voluto ricordare Maria Monteduro in una manifestazione in cui erano presenti il presidente Donato De Giorgi, il direttore del distretto Pierpaolo D’arpa, altri dirigenti e il sindaco di Gagliano del Capo Gianfranco Melcarne. «L'assassinio della dottoressa cambiò la nostra vita e scosse tutta l'Italia, ma il suo ricordo è oggi reso vitale dalla centralità del problema che tutti i medici vivono nella loro professione: quello della violenza, delle aggressioni, delle minacce che rendono sempre più problematica e insicura la nostra professione». Ha precisato De Giorgi: «Molto si è fatto, ma moltissimo si dovrà ancora fare per la sicurezza nei posti di lavoro, in primo luogo nei luoghi più “esposti” e per mutare una cultura sempre più dominata dalla violenza, sopraffazione, antagonismo e protagonismo. Occorre stimolare quei valori di rispetto, di solidarietà, di dignità che costruiscono l'onerosa eredità che Maria ci ha lasciato e per la quale ha lottato con determinazione e forza».

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