Il sogno del salentino Pierpaolo, 17 anni, in allenamento con il Manchester United

Pierpaolo D'Errico con Zlatan Ibrahimovic
Pierpaolo D'Errico con Zlatan Ibrahimovic
di Rocco SCHIAVANO
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Martedì 7 Marzo 2017, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 10:14

GALLIPOLI - Fare gol accanto a Ibrahimovic per un ragazzotto di poco più di 16 anni è come toccare il cielo con un dito. Lui, Pierpaolo D’Errico di Gallipoli, il suo sogno lo sta vivendo sul serio. 
Sì, perché l’attaccante della formazione degli allievi regionali dell’Asd Heffort Soccer Dream di Parabita, da qualche giorno si sta allenando con i ragazzi del settore giovanile del Manchester United, dopo che gli osservatori inglesi avevano fatto espressa richiesta alla società di Parabita. Il progetto è chiaro, gli inglesi vogliono verificare da vicino qualità e attitudini e capire, soprattutto, se il baby dello Jonio sia da considerare un profilo interessante in prospettiva futura. Lo stanno provando e riprovando in test amichevoli ed è proprio in uno degli ultimi provini che Pierpaolo, pur giocando in una squadra composta da giocatori più grandicelli di lui, è riuscito a mettere a segno una tripletta destando ovviamente ottima impressione.
«Essere qui», racconta Pierpaolo, «è un’emozione indescrivibile, una gioia immensa. Oggi (ieri, <CF4002>ndc</CF>) mi sono allenato con l’Under 18 e, nel campo accanto, vedevo al lavoro Ibra e gli altri dello United. Non voglio smettere di sognare».
L’Asd Heffort Soccer Dream è da ritenersi ormai una realtà consolidata del panorama calcistico giovanile, come ci spiega Pasquale Bruno, già ex di Lecce, Juventus, Torino e Fiorentina e profondo conoscitore degli ambienti calcistici inglesi per averci giocato. «La vicenda che sta riguardando Pierpaolo», dice, «è motivo di orgoglio e soddisfazione per tutti quanti noi che abbiamo creduto in questo progetto sportivo. Stiamo parlando di una società che ha basi solide e soprattutto idee chiare, di una società dove interagiscono persone di assoluto spessore tecnico come Roberto Rizzo, che indubbiamente rappresenta il top in Italia a livello di settore giovanile, come Javier Chevanton, che è l’allenatore della squadra degli allievi regionali dove gioca Pierpaolo, attualmente in testa al campionato, mentre io stesso seguo la formazione dei giovanissimi, altro serbatoio di talenti. I dirigenti inglesi hanno scoperto il ragazzo e attraverso il mio amico e socio Mike Morris ce lo hanno richiesto per una settimana/dieci giorni, per provarlo nelle loro formazioni giovanili. Da quelle parti lavorano in questo modo e soprattutto valutano ogni possibile sfaccettatura, perché anche a livello di ambientamento i giovani devono avere le credenziali giuste per fare calcio. Per noi, ovviamente, non ci sono stati problemi, Pierpaolo, in questo momento, è una sorta di messaggero del nostro lavoro, ci gratifica tutti quanti il fatto che un club inglese così prestigioso abbia scelto una realtà piccola come la nostra con la quale dialogare e interfacciarsi. Abbiamo intrapreso la strada voluta, pur dovendo affrontare tanti sacrifici, lo facciamo ben volentieri, perché la passione di certo non ci manca e, senza falsa modestia, anche una certa esperienza. Il percorso è avviato, speriamo di poterlo continuare e di migliorare anno dopo anno».
L’ex difensore leccese, aggiunge ulteriori dettagli sulla realtà calcistica di Parabita: «Praticamente ogni 15 giorni sui nostri campi di calcio si riversano osservatori calcistici di squadre nazionali e internazionali, c’è la visione costante dei ragazzi coinvolti per scoprire da subito i più talentuosi sui quali, evidentemente, intervenire e monitorare con più continuità. Noi non cerchiamo nessuno, chi ha interesse a contattarci lo fa di spontanea volontà».
Sulle caratteristiche del sedicenne gallipolino, Pasquale Bruno è abbastanza esplicito: «D’Errico, che in stagione ha già segnato 23 reti nel campionato allievi regionali, è il tipico giocatore all’inglese, ecco perché hanno puntato gli occhi su di lui. Ha fisico, è forte caratterialmente, soprattutto non ha paura di nulla, il che è un altro indicatore fondamentale per chi deve fare l’attaccante. Tecnicamente può ancora migliorare e vede la porta, per come si muove in campo mi ricorda Alen Boksic, attaccante croato ex Juventus e Lazio». 
A casa di Pierpaolo, a Gallipoli, c’è attesa mista ad emozione, e lo si sente dal tono della voce di papà Alberto, gestore di uno stabilimento balneare alla Baia Verde: «Non ci sembra vero quanto sta accadendo. È vero che Pierpaolo è a Manchester per un provino ma è altrettanto vero che la gioia è totale, lo è per lui come per noi genitori, per gli amici, per i tecnici che sin qui lo hanno seguito e che io ringrazio. Questi ragazzi giocano in una società seria e organizzata, che li segue passo dopo passo, in particolare è mister Chevanton, è sempre prodigo di consigli e suggerimenti, sa veramente trasmettere tanto a tutta la squadra. La foto di Pierpaolo con Ibrahimovic è qualcosa di veramente straordinario, chi lo avrebbe mai immaginato. Noi, qui da Gallipoli, stiamo vivendo le stesse emozioni di Pierpaolo. Io», continua papà Alberto, «sono tifoso del Milan e tante volte ho visto giocare Ibrahimovic, facendo tanti chilometri. Ora vederlo in foto accanto a mio figlio fa un certo effetto, a volte i sogni si avverano, bisogna crederci ed essere determinati nel farlo».
I contatti da Manchester tra Pierpaolo e la famiglia avvengono in tarda serata, a conclusione della giornata di lavoro in campo: «Aspettiamo che rientri nella sede dove alloggiano gli altri ragazzi del Manchester per sentirci, in quel momento ci racconta come sono andate le cose, ci descrive cosa fanno e di aver visto allenarsi nel campo di calcio adiacente il Manchester di mister Mourinho, insomma qualcosa di veramente incredibile. Comunque vada, rimaniamo con i piedi per terra, perché è giusto che sia così, rimane un’esperienza sportiva di assoluto valore tecnico e professionale, per il resto continueremo ad essere comunque soddisfatti».
La favola di Pierpaolo è appena iniziata.
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