Bufera Catania, il calendario si farà, ma è caos. Sei le squadre che rischiano

Bufera Catania, il calendario si farà, ma è caos. Sei le squadre che rischiano
di Emiliano Bernardini
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Martedì 23 Giugno 2015, 22:35 - Ultimo aggiornamento: 23:55
Il grande caos. All’orizzonte non c’è nulla di buono dopo il nuovo terremoto che ha scosso la Serie B. L’inchiesta di Catania rischia di sconvolgere l’intero sistema calcistico, soprattutto ci si chiede come sarà possibile stilare i calendari con queste premesse? «Quello dei calendari è un problema che abbiamo ben presente, ma al momento per noi non è una priorità. Voglio avere la certezza delle responsabilità. È una questione legata alla credibilità del nostro movimento» ha spiegato il presidente della Lega di B, Andrea Abodi. Certo, la bomba esplosa a Catania crea non pochi problemi all’interno del Palazzo, già in agitazione per il filone di Catanzaro che coinvolge il Teramo e la Salernitana neo promosse in serie B oltre a numerosi club di Lega Pro e serie D.



MOVIMENTI

La giustizia ordinaria ha già raccolto molto materiale e soprattutto intercettazioni che non lasciano spazio alla fantasia. Sul fronte sportivo, invece, adesso si apre un problema enorme: Stefano Palazzi, il Procuratore capo della Federazione, e i suoi 007 dovranno indagare su vari fronti. Soprattutto il rischio d’illecito non è soltanto per il club siciliano di Pulvirenti ma anche per le altre società coinvolte (da capire a che titolo): Varese, Trapani, Latina, Ternana e forse Avellino. Per ora la Procura della Federcalcio ha aperto un procedimento e ha chiesto la trasmissione degli atti ai magistrati etnei. Lo ha resto noto la Figc con un comunicato in cui rivela anche di aver già instaurato precedenti procedimenti sulla base delle segnalazioni ricevute dall’Agenzia delle Entrate sul flusso anomalo di scommesse. A questo punto si pone il problema dei calendari e degli organici a cascata dalla Serie B alla D passando per la Lega Pro con un'estate rovente tra processi sportivi, problemi finanziari che potrebbero portare all'esclusione di altre squadre e ripescaggi. Quello dei tempi della giustizia sportiva è un problema di impossibile risoluzione. L’iter ha delle tempistiche ben scandite che prevede, dopo l’apertura del fascicolo e la trasmissione degli atti, 40 giorni d’indagini. Poi si procede con gli interrogatori e le sentenze. Due i gradi di giudizio interni alla Federazione e poi c’è il Coni. Insomma impossibile arrivare alla prima settimana di agosto, data in cui abitualmente vengono fatti i calendari, con qualche certezza in mano. L’idea del presidente Abodi però è quella di far slittare la compilazione delle giornate e quindi ritardare l’inizio del campionato perché spiega «l’importante è come ci presentiamo quest’anno e non quello che accadrà la prossima estate. Vogliamo avere la certezza per far sì che il movimento sia credibile agli occhi dei tifosi».



SCENARIO

Al momento, in attesa di nuovi sviluppi, l’unico scenario possibile è quello con tutte le squadre coinvolte ai blocchi di partenza senza esclusioni, ma considerate sub iudice. Al momento, l’unico criterio che nei prossimi giorni può portare all’esclusione dai campionati è quello relativo a problemi di tipo amministrativo ed economico. La prima settimana di luglio ci sarà la Covisoc ad esprimere un primo parere, poi, una settimana dopo, sarà il consiglio federale a dare quello definitivo. La speranza è che, essendoci una base documentale molto probante, il tutto si chiuda in tempi brevi vista la responsabilità diretta del Catania per il coinvolgimento del suo presidente. Dall’altro lato questo aprirebbe un’altra problematica: quella relativa ai ripescaggi.

Molte squadre di Lega Pro non possono sostenere i costi del salto di categoria (600 mila euro d’iscrizione più una fidejussione). Poteva essere un’occasione ghiotta per ridurre la serie B a 20 squadre, ma come ha spiegato il presidente Abodi è di difficile attuazione «il blocco dei ripescaggi a questo punto della stagione esporrebbe la Lega a ricorsi». Venerdì il consiglio federale confermerà i criteri per i ripescaggi e inevitabilmente affronterà il discorso scommesse. Intanto sono ripresi i contatti tra lo stesso Abodi e il Ministero dell’Interno per far entrare nella Legge sulle frodi sportive anche il sequestro preventivo e la confisca dei beni per i soggetti colpevoli.