Lecce, l'attacco è sprint

Lecce, l'attacco è sprint
di Lino DE LORENZIS
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Martedì 30 Agosto 2016, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 12:40
Sarà stata anche sofferta, anzi lo è stata di sicuro. Va detto però che la vittoria del Lecce, conquistata nel catino del "Veneziani" di Monopoli, è più che meritata per la qualità del gioco espressa dai giallorossi in versione "black" (a proposito, speriamo arrivino presto le nuove maglie,ndr) e per la dimostrazione di forza messa in atto dagli uomini allenati da Pasquale Padalino.
I padroni di casa, è vero, hanno fatto soffrire i più quotati avversari che soprattutto nella prima parte del match hanno patito il gran caldo, una condizione fisica ancora non ottimale e la mancanza di fluidità della manovra dovuta ad un naturale processo di conocenza tra gli interpreti del 4-3-3. È sufficiente dire che nella formazione titolare c'erano soltanto tre superstiti della passata stagione, vale a dire Cosenza, Lepore e Caturano.
Quando il Lecce è riuscito a giocare palla a terra, e purtroppo a Monopoli l'ha fatto solo a sprazzi, per i generosi avversari c'è stato ben poco da fare. I numeri parlano chiaro: soltanto nel secondo tempo Lepore e compagni, oltre a segnare i due gol della vittoria con Caturano e Torromino, hanno avuto altre cinque nitide occasioni da rete, due con Torromino, una a testa con Pacilli, Caturano e Mancosu. È fuor di dubbio che da qui in avanti il Lecce dovrà necessariamente crescere nel suo insieme, nei singoli, nei reparti e nel gioco di squadra che non può essere espresso soltanto a intermittenza.

Sono state molte comunque le note liete emerse a Monopoli, a cominciare dall'ottima performance del portiere Lys Gomis, assoluto protagonista nell'opaco primo tempo dei giallorossi con due interventi prodigiosi; una prestazione macchiata solo in parte dall'incertezza sul tiro - non irresistibile - di Mouzhakitis. Molto bene ha fatto anche Marco Mancosu, salito subito in cattedra nell'inedita veste di regista di rincalzo della formazione salentina. La scelta tattica del Monopoli di marcare a uomo il regista giallorosso Andrea Arrigoni, sacrificando nella circostanza Ricucci, ha costretto il duo Cosenza-Giosa ad avviare l'azione attraverso i piedi saggi dell'ex sannita che si fatto trovare pronto sfoderando una grande prestazione ricca di qualità e personalità. Il gol sfiorato nel secondo tempo sarebbe stato il giusto riconoscimento per il man of the match.

Che dire poi di Sasà Caturano; per parlare della rinascita del bomber di Scampia è necessario ricorrere ad una storica frase pronunciata dall'ex tecnico della Roma, Rudi Garcia: "Abbiamo riportato la chiesa al centro del villaggio". Nel caso di Caturano, bene ha fatto Pasquale Padalino a riportarlo al centro dell'attacco perché quello è il suo habitat naturale. Un calciatore con le sue caratteristiche, di bomber, di rapace dell’area di rigore, non può adattarsi a fare l'esterno offensivo come invece gli è capitato spesso nello scorso campionato con Piero Braglia alla guida tecnica del Lecce. Per Caturano può essere la stagione della definitiva consacrazione. Molto dipenderà da lui.
Bravo Lecce, dunque, anche se a cominciare da oggi bisognerà lavorare sodo ogni giorno, in ogni allenamento, perché nell'inferno della Lega Pro non è concesso adagiarsi sugli allori, come purtroppo spesso è capitato ai giallorossi nelle ultime stagioni finite sempre con cocenti delusioni.

All'orizzonte c'è la sfida in notturna con l'Akragas, in programma domenica alle 20.30 dinanzi al pubblico del “Via del Mare” che si prepara a riabbracciare i propri beniamini. Mai come in questa stagione il calore della tifoseria giallorossa può fare la differenza nella corsa per la promozione in serie B; a Monopoli erano presenti circa settecento tifosi di fede giallorossa, c'è da credere che domenica saranno almeno in diecimila a spingere capitan Lepore e compagni alla conquista della seconda vittoria di fila. E intanto il Lecce ha prolungato il contratto con Abdou Doumbia (in scadenza alla fine di questa stagione sportiva), fino al 2018.
 
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