Il Taranto a Caserta in cerca di conferme

Il Taranto a Caserta in cerca di conferme
di Mimmo CARRIERI
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Mercoledì 14 Settembre 2016, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 21:02

Di nuovo in campo, ancora con tanto interesse e curiosità addosso. Il Taranto è di scena stasera a Caserta per il quarto turno di campionato portandosi dietro cose buone e meno felici di questo avvio di campionato. Occorre verificare e capire, crescere e maturare. Tante indicazioni differenti sono scaturite dalle prime tre giornate: certezza di temperamento (Matera), fluidità di manovra quando i ritmi sono bassi (Cosenza), difficoltà di organizzazione di gioco quando occorre fare la partita (Siracusa). Questa sera la squadra di Papagni deve riannodare questi fili e dipanare una trama più coerente, meno discontinua e quindi più armoniosa. Insomma deve provare a difendere collettivamente come già ha dimostrato di saper fare, ma trovare pure le soluzioni giuste per ripartire, proporsi, attaccare. Utilizzando le armi che possiede adesso ma che ancora non sfrutta appieno: centrocampo meno disunito, attacco meno prevedibile, interpretazione della gara più lucida. Dunque ci si aspetta un Taranto più compiuto, seppure non del tutto, rispetto alle tante versioni viste finora.

È l’obiettivo del tecnico e dei giocatori e da questo processo passa la maturazione complessiva del “tutto”, contro un avversario, la Casertana, che ha assetto, organico e valori differenti, ma che lamenta difficoltà analoghe, legate soprattutto ad una ritardata preparazione e ad un mercato tardivo. Le due formazioni che si affronteranno al “Pinto” dalle 20,30 sono quindi entrambe a caccia di fisionomia e, nel caso dei campani, di stabilità. La squadra di Tedesco era partita malissimo, inanellando due sconfitte di fila. Poi dopo l’exploit di domenica a Pagani, per quanto fortunoso, l’umore della piazza è mutato, accendendo un pizzico di entusiasmo. Gli ionici, invece, vogliono proseguire nella marcia dei piccoli passi, che finora ha trovato nella continuità di risultati la fonte primaria di fiducia. Si ragiona anche nell’ottica delle tre partite in una settimana, quindi in funzione del prossimo impegno di domenica, che per il Taranto significa derby contro la Fidelis Andria. Papagni non ha svelato carte ed intenzioni, per cui il turnover di cui tanto si è vociferato negli ultimi tre giorni potrebbe alla fine essere assai limitato.

Di sicuro non prenderà parte alla gara Pietro Balistreri, alle prese con un risentimento ad un polpaccio. Probabile che venga risparmiato dall’inizio anche Bollino, sempre presente fin dalla Coppa Italia di agosto e che ha bisogno di rifiatare. Improbabile, invece, che si proceda a variazioni in difesa e forse anche a centrocampo, dove il rischio è quello di perdere qualche automatismo acquisito. Un unico dubbio non da poco ha animato la vigilia: giocare con due o con tre attaccanti. Magnaghi e Viola saranno in campo dall’inizio per provare a sfondare la retroguardia casertana: la tentazione è quella di affiancargli Potenza come laterale offensivo a sinistra; la prudenza suggerirebbe tre centrocampisti di ruolo per il 3-5-2 vale a dire Nigro, Lo Sicco e Paolucci. Si può azzardare la seconda ipotesi, perciò: Maurantonio tra i pali; Altobello, Stendardo e Pambianchi in difesa; De Giorgi e Garcia esterni, con Nigro, Lo Sicco e Paolucci nel mezzo; in attacco Magnaghi e Viola. Ma potrebbero esserci opzioni a sorpresa.

 

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