Taranto, adesso serve un’altra impresa

Taranto, adesso serve un’altra impresa
di Mimmo CARRIERI
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Sabato 25 Febbraio 2017, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 15:09
 L’appuntamento non si può fallire per una miriade di ragioni. Il Taranto deve puntare dritto al successo oggi pomeriggio contro il Catanzaro, nel primo di una serie di scontri diretti da cui passano enormi chance di salvarsi senza play out. Una sfilza di sfide la gran parte delle quali sarà giocata allo “Iacovone”: questa opportunità offerta dal calendario non va assolutamente persa. In primis per dare continuità al lavoro, fin qui ottimo, svolto da Ciullo in panchina. I quattro punti conseguiti contro Foggia e Catania sono stati insperati e meritati al tempo stesso, ma adesso, contro le avversarie dirette, occorre dare seguito di vittorie ad un gruppo che pare essersi assestato su una normalità ed efficacia che fanno ben sperare. Segnare passi indietro non è più possibile, perché le giornate diminuiscono e la classifica non è ancora tranquilla, anzi. C’è poi un ragionamento tattico da fare, che oggi pomeriggio costituirà uno dei principali spunti di interesse: per la prima volta con il nuovo tecnico in panchina, il Taranto sarà chiamato a ‘fare’ la partita, a dover creare gioco, sviluppare manovra, determinare situazioni offensive favorevoli. Che poi è la grande sfida tattica persa dai suoi predecessori, Papagni e Prosperi. 
Se era comprensibile, corretto e pertinente l’atteggiamento visto negli ultimi due match, basato su una difesa organizzata ed un contropiede discretamente orchestrato, adesso gli jonici devono dare tempi e metodi alle geometrie, pensare calcio negli ultimi trenta metri, muoversi senza palla, buttarsi nello spazio, optare per soluzioni differenti per gli attaccanti, per la prima punta in particolare. L’allenatore lo sa, ha lavorato molto in settimana, al netto di qualche defezione, ha cercato di spiegare le sue idee in modo da amplificare i toni offensivi, pur sempre cercando il solco dell’equilibrio complessivo. Per questo il modulo, salvo clamorose sorprese dell’ultimo momento, sarà ancora il 4-3-3, con scelte quasi obbligate, specie a centrocampo, mentre maggiore suspense attiene la composizione della riga difensiva. Mediana: Guadalupi starà fermo per altri 20 giorni, Maiorano sarà in rosa ma in panchina perché non al meglio della condizione dopo qualche giorno di apprensione. Tutto ciò premesso, Pirrone si prenderà le ‘chiavi’ della zona centrale con Nigro e Lo Sicco ai fianchi. Maiorano e Sampietro, specie il primo, potranno tornare utili a gara in corso.
Più incerta la vigilia per la difesa, perché Pambianchi (squalifica) e Som (infortunio) sono entrambi assenti, lasciando totalmente scoperta la corsia sinistra. Di Nicola, ragazzo ancora acerbo, sarebbe la soluzione più naturale ma anche quella più rischiosa in uno scontro diretto di vitale importanza. Ciullo ha in mente di spostare a sinistra De Giorgi, che con lo stesso allenatore due anni fa a Martina più di qualche volta ha agito da laterale mancino. Inoltre il 4-3-3 del Catanzaro ha proprio negli esterni offensivi, Giovinco e Gomez, i suoi elementi più pericolosi. Scelta altrettanto difficile per la destra arretrata: Balzano o Altobello (in quest’ultimo caso con Magri affiancato a Stendardo) è il ballottaggio da risolvere. In attacco Magnaghi sarà preferito a Cobelli dall’inizio, con Paolucci confermatissimo a sinistra ed uno tra Viola e Potenza dalla parte opposta, con l’ex foggiano favorito. 
Riepilogando: Maurantonio tra i pali; Balzano (o Altobello), Altobello (o Magri), Stendardo e De Giorgi in difesa; Nigro, Pirrone e Lo Sicco in mezzo; Viola, Magnaghi e Paolucci in avanti. Come detto il sistema di gioco degli ospiti sarà speculare. 
Storia simile, quella recente, per i catanzaresi: con Erra in panchina sono migliorate le prestazioni ed i risultati, come il successo di sette giorni fa a spese dell’Akragas. Oltre l’attacco, il Catanzaro (dove siederà in panca l’ex Cedric) ha sostanza pure in mediana, con Icardi, Carcione e Zanini, tre ottimi giocatori. Facile, dunque dedurre, che la partita si giocherà proprio lì nel mezzo, tra chi avrà maggior fosforo oltre all’ossigeno occorrente. 
Sugli spalti si dovrebbe avere una buona cornice di pubblico, data l’importanza della gara e le positive risultanze delle ultime esibizioni tarantine. Il momento di salvarsi è adesso.
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