Senza Roby è un’altra Italia

Senza Roby è un’altra Italia
di Giovanni Camarda
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Lunedì 8 Febbraio 2016, 17:29
Finisce male per l’Italia di Fed Cup a Marsiglia. E finisce malissimo il rapporto tra l’azzurro e Roberta Vinci, assente contro la Francia ufficialmente per la sua scelta di privilegiare il torneo Wta di San Pietroburgo. Un modo per scrivere diplomaticamente la parola fine su una liaison che avrebbe meritato un epilogo diverso, per il grande affetto che la tarantina ha sempre nutrito verso la nazionale. Almeno fino alla primavera scorsa, quando Roby fu lasciata a casa da Barazzutti in vista della sfida contro gli Usa a Brindisi. Un’assenza strana, mai compresa veramente, con il capitano in evidente imbarazzo.

Barazzutti liquidò la faccenda in poche battute, parlando di voci sulla partecipazione di Roberta al torneo di Stoccarda. Poi si ventilò anche la possibilità di un infortunio. Sta di fatto che, come si immaginava, Roberta non andò mai a giocare a Stoccarda; ma, stranamente, nessuno le chiese comunque di unirsi alla “sua” squadra, di scena a pochi chilometri da casa, anche solo per fare gruppo e sostenere le compagne di tante battaglie e di tanti trionfi. Niente di niente. Inevitabile, allora, pensare alla precedente e fresca rottura del sodalizio con Sarita, il doppio più forte del mondo improvvisamente naufragato dopo il ko decisivo a Genova sempre contro la Francia. Un divorzio etichettato come consensuale, in realtà una svolta voluta più dalla Errani e dal suo coach che avevano deciso di puntare soprattutto sul singolare (peccato che da allora la romagnola sia andata sempre peggio).

Di contorno anche la frattura tra Roby e il suo manager, Davide Errani, fratello di Sara. Insomma, tante situazioni per le quali l’assenza della tarantina a Brindisi era arrivata quasi provvidenziale, magari per scongiurare il rischio di tensioni del gruppo. Da allora il silenzio, a parte qualche spiffero mai confermato sulla reunion tra le due. Così, alla vigilia di questo Francia-Italia è stata Roberta a dire no, usando il torneo di San Pietroburgo come giustificazione.

La sensazione è che la Vinci abbia voluto evitare di creare un caso, preferendo farsi da parte con eleganza ma anche con fermezza. Nei fatti, la tarantina debutterà in Russia solo al secondo turno, presumibilmente mercoledì: quindi, ci sarebbe stato tutto il tempo per giocare a Marsiglia e poi volare verso il torneo Premier. Non solo. In passato, quando si è trattato di scegliere tra la nazionale e la Wta, la Vinci ha sempre privilegiato l’azzurro, anche a costo di rimetterci tanti soldi. Ecco perché stavolta la rinuncia alla Fed sa tanto di addio definitivo, il cerotto sulla ferita di Brindisi mai rimarginata.
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