Nardò: il sogno si trasforma in rabbia.
«La Paganese resta in Lega Pro»

I tifosi del Nardò
I tifosi del Nardò
di Marcello Cretì
2 Minuti di Lettura
Martedì 30 Agosto 2016, 18:33 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 22:06
Un sogno durato poche ore: dalla conclusione dei lavori del Tar del Lazio alla pubblicazione del dispositivo della sentenza avvenuta questa mattina. «La Paganese resta in Lega Pro» e così il Nardò mette da parte i bei  progetti e guarda al campionato di serie D che scatta domenica prossima. Il risveglio in casa granata dal “Sogno di una notte di mezza estate” è stato traumatico, perché il ricorso della Paganese calcio sulla riammissione al torneo di Lega Pro è stato accolto da parte della prima Sezione del Tar del Lazio. Dopo un pomeriggio, quello di martedì, in cui tutti i siti specializzati e gli informatori delle società interessate (Paganese, Nardò e Monza) avevano dato per rigettato il ricorso della società campana, incredibilmente, ieri, nella tarda mattinata è arrivata la doccia fredda per i tifosi dei tre club in lizza per il ripescaggio. “Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Ter) – si legge nella sentenza – accoglie la domanda cautelare e per l’effetto: a) sospende il gravato provvedimento di mancata ammissione al Campionato di Lega Pro 2016/2017; b) dispone l’ammissione con riserva della ricorrente al campionato di Lega Pro 2016/2017; c) fissa per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del 19 dicembre 2016. Sempre nella scorsa mattina, il Consiglio Federale della Figc ha dato atto della sentenza, comunicandolo con una apposita nota: “Il Consiglio ha preso atto della decisione del Tar del Lazio riguardante la società Paganese Calcio dandone esecuzione”. L’avvocato Lentini, difensore della Paganese, ha commentato la decisione della giustizia amministrativa: «Ci ho creduto sin dall'inizio – durante la conferenza stampa di ieri pomeriggio trasmessa in diretta dal sito paganesemania.com – grazie al lavoro degli avvocati Italo Rocco e Vincenza Gentilcore. Avevamo ragione. Ci ha creduto il Tar, prima col decreto di urgenza, poi lo stesso Collegio che ha emesso una ordinanza chiara. Nel Collegio del Coni qualcosa non è andato come doveva andare. Ci ha creduto il presidente Trapani, come lo staff tecnico. Ci voleva coraggio per affrontare questo scontro con la Figc, era come la battaglia tra Davide e Golia».







 
© RIPRODUZIONE RISERVATA