Torromino, gol e promesse: «Lecce, la mia occasione»

Giuseppe Torromino
Giuseppe Torromino
di Tonio DE GIORGI
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Giovedì 18 Agosto 2016, 13:22 - Ultimo aggiornamento: 13:25

Non si spiegava come mai Giuseppe Torromino, conquistata la promozione in serie A con il Crotone, avesse deciso di scendere giù non di un campionato, ma addirittura di due. Dal Crotone al Lecce, da una squadra che si gusta il suo primo torneo di serie A al Lecce, società che per la quinta stagione consecutiva proverà a riassaporare il gusto di un calcio che quattro anni fa fece precipitare il Lecce in Lega Pro. «Ero in scadenza di contratto, il nuovo allenatore, Nicola, voleva che rimanessi, ma la società mi ha comunicato che non c'era la possibilità che restassi nella squadra della mia città», spiega, «ci sono state trattative con squadre di serie B, il Pisa su tutte, ma quando ho saputo dell'interesse del Lecce ho detto al mio procuratore di lavorare solo per andare al Lecce. È una piazza che io ho sempre guardato con ammirazione e oggi, vivendo questa esperienza in prima persona, sono sicurissimo di aver fatto la scelta giusta. Per me e per la mia famiglia ho deciso di fare due salti indietro, ma per me Lecce non significa tornare indietro, è un punto di partenza».
L'attaccante, 28 anni, è stato acquistato dal Lecce a titolo definitivo e ha firmato un contratto biennale con rinnovo automatico per il terzo in caso di promozione in serie B. Torromino nasce come seconda punta, ma con Juric, a Crotone, ha giocato esterno d'attacco. Qualità che comunque avevano già convinto Padalino, il quale lo aveva conosciuto durante la sua breve esperienza a Grosseto. «Con Padalino mi sono sentito a metà luglio quando la trattativa era alle battute iniziali. So molto bene come lavora il mister, è una persona molto preparata», afferma, «gli piace molto la palla a terra, finalizzare ed essere concreti. Penso che il Lecce nelle prime uscite abbia già fatto intravedere qualcosa di tutto questo. Un gioco che favorisce sicuramente la trazione anteriore, ma poi bisogna concludere e vincere. La presenza di Padalino ha influito sulla mia scelta e ci sono sicuramente i presupposti per fare un bel campionato».
Padalino ha nella sua batteria d'attacco un calciatore che ha vinto cinque campionati, un vizio che non vuole perdere certamente a Lecce. «In questo girone ci sono squadre attrezzate per vincere il campionato», osserva, «ma noi in tutte le partite dobbiamo giocare da Lecce senza guardare le altre, penseremo a fare il nostro campionato e a mettere in cascina più punti possibili per vedere se possiamo provarci anche noi. Affronteremo ogni partita con la presunzione di una squadra che può fare bene». L'integrazione in squadra sembra procedere bene. Contro il Genoa, in Tim Cup, Padalino lo ha fatto esordire inserendolo al posto di Doumbia, nel secondo tempo. Nel tridente offensivo si ritroverà al suo fianco anche Caturano che al “Ferraris” gli ha servito l'assist per il momentaneo vantaggio leccese. «Sasà non lo conoscevo di persona, è fortissimo», continua, «è un calciatore che si mette al servizio della squadra e non si risparmia, ha qualità importanti così come tutti gli altri giocatori del reparto offensivo. Peccato, a Genova potevamo raccogliere di più. Ho salutato il mio ex allenatore Juric, che mi ha fatto i complimenti per come si è espresso il Lecce». Anche se è l'ultimo arrivato il feeling con la squadra è sbocciato subito e dividerà la camera con capitan Lepore. «È un beniamino dei tifosi, un ragazzo bravissimo e un giocatore straordinario», conclude. «Checco mi ha fatto vedere le foto di lui che piangeva sotto la curva leccese dopo la sconfitta di Foggia, nella semifinale play off: gli ho fatto una promessa che spero di poter mantenere, ma ora non vi posso dire nulla di più».

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