Il Papa al G7 e l’allarme sull’Intelligenza Artificiale: a rischio la centralità dell’uomo

Il Papa al G7 e l’allarme sull’Intelligenza Artificiale: a rischio la centralità dell’uomo
di Matteo CAIONE
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Lunedì 29 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 14:24

«Con l'Intelligenza artificiale è a rischio la centralità dell'uomo, per questo ringrazio papa Francesco per aver accettato l'invito di parlare ai leader mondiali durante il G7 in Puglia». Ieri la premier Giorgia Meloni si è di nuovo soffermata sul summit che si terrà a giugno a Borgo Egnazia, nel Brindisino. Lo ha fatto dal palco di Pescara, chiudendo la conferenza programmatica di Fratelli d'Italia. «Tra poche settimane in Puglia ci sarà il G7. Sarà l’ennesima occasione per ribadire la ritrovata centralità della nazione nello scenario internazionale. Voglio ringraziare papa Francesco per aver accolto il nostro invito: parlerà ai leader nella parte sull’Intelligenza artificiale. Sarà la prima volta di un Pontefice - aggiunge - ma anche la prima volta che, tra le tante sfide che abbiamo di fronte, ce n'è una che rischia di mettere da parte la centralità dell'uomo». Per questo, per la presidente del Consiglio, oggi più che mai occorre «interrogarci su come governare tutto questo, cogliendone le opportunità ma affrontandone anche i rischi». 

Le reazioni


Sulla stessa lunghezza d'onda anche Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, che ha rimarcato come «il fatto che il Santo Padre per la prima volta partecipi a un G7 non è solo un orgoglio per il governo ma anche un segnale ai potenti del mondo.

Perché l'intelligenza non è mai artificiale, l'intelligenza è umana perché la persona è al centro, e la sfida che abbiamo davanti è ricostruire una società in cui la persona, la sua dignità venga in ogni caso affermata. E rimettere al centro della discussione con la presenza non solo morale ma autorevole, tra i 7 potenti del mondo, anche del Santo Padre vuol dire avere la capacità di guardare al futuro», ha ribadito Lupi, parlando alla conferenza di Pescara. Quelle di Bergoglio tuttavia saranno parole scomode al cospetto dei potenti del mondo. Lo stesso pontefice ha legato a doppio filo il tema dell'Ia con quello della guerra: lo ha fatto sia nel messaggio per la giornata mondiale per la pace dello scorso primo gennaio che nel documento dedicato alle comunicazioni sociali. E in un mondo che rischia di essere soffocato da un rigurgito di violenze e conflitti, dall'Europa al Medio Oriente, il Santo Padre farà appello alle coscienze e alla responsabilità dei grandi della Terra. Ha accettato l'invito al G7 perché come ha spiegato il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, «il pontefice è estremamente preoccupato ed è dunque pronto a utilizzare tutti i mezzi e gli spazi che gli sono offerti perché si cerchino percorsi di pace, per tentare di ricostruire questo tessuto della comunità internazionale che si è ultimamente lacerato e che purtroppo ha difficoltà a essere ricomposto».

Il messaggio è chiaro: sul disarmo, sulla battaglia contro le guerre, le povertà e le disuguaglianze Francesco non si arrende e non intende indietreggiare di un millimetro. 
A ribadire la sua missione è anche un'altra voce autorevole dell'episcopato italiano, che è quella di monsignor Luigi Renna, presule pugliese (originario di Minervino Murge e già alla guida della diocesi di Cerignola) che attualmente è arcivescovo di Catania nonché presidente della commissione per i Problemi sociali e lavoro, giustizia e pace della Cei. «Papa Francesco agisce in continuità con quello che ha fatto Paolo VI negli anni Sessanta quando intervenne a New York, alla sede dell'Onu, lanciando un messaggio di pace chiaro e dirompente alle Nazioni Unite: mai più la guerra. Parole che riecheggiano ancora oggi. E adesso il Santo Padre interviene al G7 con lo stesso spirito: parlerà alle menti e alle coscienze di chi ha in mano le sorti del mondo toccando il tema dell’intelligenza artificiale e ricordandoci che l'intelligenza cosciente è solo umana e che le macchine imparano e rielaborano ma non possono decidere e condizionare le scelte». Secondo Renna, «il papa pone questo problema e incoraggia un codice etico internazionale sull’Ia». Una presenza storica quella di Francesco al G7: «Sarà lì anche per ribadire con forza una visione dell'umanità segnata dalla fraternità e per imprimere una direzione etica che spesso rischia di mancare nei consessi internazionali dei grandi della Terra», ricorda Renna. Per il presule «la voce del papa è una voce fin troppo solitaria, ma non inascoltata. Francesco dialoga con tutti con l'unica finalità di parlare di pace e speranza, per indicare una strada, quella del dialogo. Il papa pungola le coscienze, punta a dare un'anima alle discussioni dei potenti. L'auspicio è che ora i grandi della Terra si muovano nel solco di Francesco, ovvero che dal G7 arrivino risposte concrete ed efficaci sulla pace». 
Sarà un G7 di portata storica e super-blindato, ma anche una vetrina per la Valle d'Itria e la Puglia. «Avremo addosso i riflettori di tutto il mondo. Un successo di tutti, anche della capacità di fare impresa nel settore turistico», sottolinea Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia. «La nostra regione è bella e accogliente. In passato quei luoghi del Brindisino erano alla mercé del degrado e della criminalità, le masserie erano appannaggio di malviventi e contrabbandieri. In quelle zone è nata la Scu. Ora questo evento sancisce il definitivo riscatto di un territorio. Questo summit porterà in dote un ulteriore rilancio del turimo ma anche dell'attrattività di tutta la regione e un aumento del Pil. Avere il Papa sarà un’ulteriore sfida per tutti. L'Ia dovrà essere governata affinché sia al servizio dell'uomo e non viceversa. Solo così - dice Fontana - avremo più welfare e più ricchezza per tutti, cioè uno sviluppo equo e sostenibile. È un’opportunità da affrontare con etica e coraggio».

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