Udinese-Napoli, scontri tra tifosi alla Dacia Arena dopo l'invasione di campo: otto feriti per la calca

La situazione è poi è tornata lentamente alla normalità.

Udinese-Napoli, scontri alla Dacia Arena
Udinese-Napoli, scontri alla Dacia Arena
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Giovedì 4 Maggio 2023, 23:01 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 07:43

È di otto feriti non in gravi condizioni il bilancio della calca provocata alla Dacia Arena, alla fine della partita tra Udinese e Napoli, dai tafferugli in campo: lo ha riferito il prefetto di Udine, Massimo Marchesiello. «Da quanto abbiamo registrato - ha fatto sapere - non si tratta di feriti da scontri o da colluttazione, ma di traumi da caduta provocati dalla calca». Il direttore della Sores Fvg, Amato De Monte, ha confermato il bilancio spiegando che in totale il servizio di emergenza si è occupato di 15 persone prima durante e dopo la partita: non ci sono casi gravi salvo alcune fratture provocate da cadute dall'alto nel momento in cui i tifosi stavano entrando in contatto e c'è stata calca.

Una bella e pacifica festa, di quelle che il calcio non regala così spesso, rovinata da pochi facinorosi ultras bianconeri. Il Dacia Arena è uno stadio abituato alla sobrietà e alla sportività degli udinesi: non ci sono particolari protezioni che impediscano agli spettatori di scendere in campo.

Dunque, quando l'arbitro ha fischiato la fine della partita, ai tifosi azzurri non è sembrato vero di poter scendere in campo e letteralmente circondare affettuosamente i propri beniamini, Osimhen primo fra tutti. 

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 Il numero dei supporter è cresciuto in pochi secondi e non solo dalla Curva Sud dove erano assiepati gli ultras del Napoli, ma anche dagli spalti delle tribune e di altri settori, in tanti si sono riversate sul campo. La festa era soltanto all'inizio. Pochi istanti dopo, però, all'improvviso dalla Curva Nord dove erano concentrati gli ultras bianconeri che per tutta la partita avevano intonato cori offensivi nei confronti dei napoletani, sono scese in campo alcune decine di facinorosi che con cinghie e forse anche qualche bastone, hanno raggiunto alcuni tifosi azzurri e hanno cominciato una aggressione violenta. Ci sono state varie scaramucce, scambi di calci e pugni, qualcuno è caduto a terra, poi i tifosi azzurri benché molto più numerosi, si sono ritirati verso la «loro» metà campo.

 

Sono trascorsi alcuni minuti prima che intervenissero le forze dell'ordine che, in tenuta antisommossa, sono riuscite faticosamente a dividere gli uni dagli altri. Prima hanno spinto gli aggressori verso la loro curva, poi in numero maggiore dispiegandosi trasversalmente al campo hanno spinto lentamente anche gli azzurri nelle proprie retrovie. Rammarico del sindaco della città, Alberto Felice de Toni, e anche dell'ex sindaco e attuale consigliere regionale Furio Honsell: «Era una bella festa, peccato per pochi scalmanati che hanno rovinato tutto in pochi minuti». Alla fine quattro o cinque persone hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari con barelle che sono arrivate in campo portandoli poi via in ospedale. Almeno in un caso, una frattura. Mentre un altro tifoso azzurro ha riportato un trauma cranico. Un'ora dopo la fine della partita, prima gli udinesi, poi gli azzurri sono stati fatti defluire in sicurezza. E solo allora è ripresa la festa: fuochi pirotecnici sono esplosi per tanti minuti davanti allo stadio, avvertiti in tutta la tranquilla Udine. In molte strade del capoluogo friulano tanti napoletani con bandiere e facendo caroselli con le auto, hanno festeggiato lo scudetto della propria squadra.

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