Nell'inchiesta di Bari ci sono due testimoni che hanno spiegato come sono stati pagati per il voto. Ascoltati durante le indagini che svelerebbero il presunto sistema per raccogliere voti e che è stato rivelato dall'inchiesta della procura di Bari che ieri ha portato ad otto arresti per corruzione elettorale in due tornate amministrative nei comuni di Grumo Appula e Triggiano e coinvolgendo l'assessora regionale Anita Maurodinia che è indagata e che ieri si è dimessa dall'incarico e dal Pd. Nell'inchiesta sono coinvolti, tra gli altri il marito dell'ex assessora, Sandro Cataldo e il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, entrambi ai domiciliari.
Dalle carte dell'inchiesta emerge che un padre e sua figlia il 4 ottobre del 2020 vengono ascoltati dalla polizia giudiziaria e riferiscono "dettagliatamente le modalità di esecuzione della condotta criminosa".
I medici chiedevano "protezione" a Cataldo
A Sandro Cataldo, marito dell'ex assessora regionale Anita Maurodinoia, e principale indagato nell'inchiesta barese sul presunto voto di scambio, si rivolgevano anche i medici dell'Asl per ottenere favori o aiuti. E' quanto emerge nell'ordinanza di custodia cautelare che, ieri, ha portato all'arresto di otto persone, tra le quali proprio Cataldo. I carabinieri intercettano la telefonata di un medico fatta a Cataldo durante la pandemia Covid, il camice bianco è preoccupato che il suo reparto potesse essere chiuso e accorpato in una rimodulazione necessaria ad affrontare l'emergenza sanitaria: "Sto un po' preoccupato - dice il medico a Cataldo - perché mi sembra che mi vogliano dare addosso. Vogliono chiudermi, non riaprirlo neanche al Di Venere. E ho bisogno di un po' di protezione… che qualcuno vada a parlare insomma su questo". Cataldo sembra farsene carico: "Vabbè mo' stanno in vacanza, lunedì ricordami".