Bando deserto, la piscina di Sant'Elia ancora senza un gestore ma il Coni spera ancora: «Il Comune troverà una soluzione»

Lo stato attuale della piscina comunale di Sant'Elia
Lo stato attuale della piscina comunale di Sant'Elia
di Antonio SOLAZZO
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Mercoledì 20 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:39

«È un gran dispiacere non riuscire a riportare in operatività un impianto sportivo come la piscina comunale del quartiere Sant’Elia, a Brindisi, chiusa ormai da oltre tre anni. Si tratta dell’ennesima mortificazione dell’intera comunità brindisina, sportiva e non».

Deserto anche l'ultimo bando

Sono queste le parole pronunciate Mario Palmisano, responsabile provinciale del Coni, per commentare l’ennesimo bando per la gestione della piscina comunale di Sant’Elia andato deserto: si tratta, infatti, della sesta gara terminata con un nulla di fatto nella storia della struttura, nonostante alcune condizioni più favorevoli proposte dal primo cittadino Giuseppe Marchionna. Il primo tentativo effettuato dal nuovo sindaco e dalla sua amministrazione non ha quindi portato i risultati sperati e non ha riscontrato la risposta di nessuno degli addetti ai lavori. Il comune dunque, attraverso una determina dirigenziale del settore Contratti ed Appalti, si è limitato a prendere atto - nella giornata di mercoledì - del verbale in cui si è sancita la mancata presentazione di offerte. Palmisano, però, non si scoraggia e continua a riporre fiducia nel futuro dell’impianto senza perdersi d’animo: «Ritengo che l’amministrazione sarà in grado di trovare una soluzione nei termini di legge per ridare funzionalità ed operatività a questo suo bene, mettendolo così a disposizione del territorio», commenta il responsabile del Coni per la provincia di Brindisi.

L'ipotesi della gestione comunale

Una soluzione potrebbe essere rappresentata dalla volontà del comune stesso di farsi carico in proprio della gestione, temporaneamente e per un periodo di tempo di circa un anno, così da rilanciare la piscina e restituirla a tutti gli appassionati presenti nel capoluogo adriatico. Anche su questa possibilità, però, Palmisano non si sbilancia e continua a predicare ottimismo e fiducia: «La decisione al riguardo potrà essere presa soltanto al termine di un’attenta valutazione effettuata dalla stessa amministrazione comunale. Gestire un impianto natatorio non è semplice, ragion per cui credo che questo scenario possa essere percorso solo su precisa intenzione del comune di Brindisi», chiude il rappresentante del Coni.

Atti vandalici e possibili soluzioni

Intanto, dopo l’ennesimo vano tentativo di affidamento, si è riacceso il dibattito sul futuro della piscina comunale con le diverse forze politiche (su tutte il Partito Democratico) pronte a prendere posizione sui banchi dell’opposizione. La principale richiesta riguarda protocolli e convenzioni con enti e forze dell’ordine (Regione Puglia e i gruppi sportivi delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine), così da scacciare le eventualità di dissuadere le aziende interessate. Nel frattempo, poco prima della pubblicazione del bando, l’impianto era stato nuovamente preso d’assalto da ignoti: si tratta del secondo episodio grave dopo quello dello scorso novembre e che ha causato danni piuttosto ingenti che andranno a gravare sui costi di chi vorrà gestire la struttura. Lo stesso Pd, però, ha ribadito la volontà di presentare in tutte le sedi competenti una serie di proposte poggiate su un caposaldo imprescindibile: «Il reiterato disinteresse e le azioni delinquenziali ai danni dell’impianto, probabilmente effetto e causa, non possono rappresentare un pretesto per svendere la piscina o per affievolire i limiti dei requisiti di idoneità finanziaria e tecnico-professionale necessari per poter partecipare alle procedure di gestione o alienazione inerenti la struttura».

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