Capitale della Cultura, Patroni Griffi: «Riconversione industriale? In linea con le nostre idee di sviluppo del porto»

Il porto interno ed il porto medio di Brindisi visti dall'alto
Il porto interno ed il porto medio di Brindisi visti dall'alto
di Francesco RIBEZZO PICCININ
4 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:03

Post-industria ed economia della conoscenza saranno al centro della candidatura di Brindisi a Capitale italiana della cultura per il 2027. Lo hanno ribadito, nei giorni scorsi, sia il sindaco Giuseppe Marchionna che il direttore artistico Chris Torch. Ma come viene accolta questa idea, fondamentale per la candidatura, da chi muove le leve dell’economia del territorio?

Pianificazione e sviluppo

Per il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi, la scelta è «coerente con la visione dell’Autorità di sistema. Da tempo diciamo che siamo in una fase di riconversione industriale da un tipo di economia che Gunter Pauli definisce “red economy” ed andiamo verso una economia etichettata come “blue economy”, fondata sull’innovazione tecnologica e sui principi dell’economia circolare. Questo sta accadendo, sostanzialmente, in tutte le principali città portuali europee. È accaduto a Barcellona, Siviglia, Valencia, accade a Marsiglia, Anversa, Amburgo, Brema, Rotterdam. Tutte città che hanno come caratteristica principale quella di avere al centro un porto che rappresenta una parte significativa del Pil cittadino». In tutte queste città, sottolinea Patroni Griffi, «questa simbiosi tra porto e città è divenuta virtuosa e mentre lo scalo ha continuato a svolgere la propria funzione di luogo di scambio per merci e passeggeri, è diventato anche il principale attrattore turistico. Oggi, in tutte queste città, una delle escursioni più gettonate, che si può riprodurre anche a Brindisi, è la visita del porto. Non del porto antico ma di quello industriale, perché affascina come e anche più del porto antico».

Il rapporto tra città e porto

Nessun conflitto, dunque, tra l’economia industriale, che è quella che fa girare il porto di Brindisi, e le idee alla base della candidatura a Capitale italiana della cultura. «Se non c’è stato conflitto in tutti i porti che ho citato, direi di no. E potrei aggiungere - prosegue Patroni Griffi - gli scali italiani di Ravenna, Livorno, Civitavecchia, Napoli. Perché queste idee dovrebbero essere in conflitto? Io ho sempre detto che il tema è normalizzare la visione di Brindisi. Esistono degli indicatori che sono anche dei fondamentali che sono di comune dominio e comune condivisione e riguardano lo sviluppo delle città-porto. E qui questi fondamentali possono trovare un’applicazione virtuosa anche a Brindisi». Una strada, ribadisce il presidente dell’Autorità di sistema, «che abbiamo seguito ad esempio con l’esperimento che facemmo sulla pianificazione della città-porto e col master che abbiamo sull’economia delle città portuali.

Tutto va in questo senso ed in questa direzione ed ora deve essere ricondotto a fattore comune».

La Madonna di Filippelli

Patroni Griffi, infine, si dice contento della candidatura e delle scelte strategiche che stanno prendendo forma. «Tra poco - riferisce - vedrò il sindaco e l’onorevole D’Attis per parlare della cantieristica per l’eolico offshore. Non vedo l’ora di incontrarli anche perché stiamo contribuendo al G7 con un’opera molto simbolica e importante e dobbiamo decidere dove esporla». Si tratta, spiega, di un’opera di Francesco Filippelli che riprenderà «un quadro sparito dal porto ormai da tanti anni e che fu visto da Gilbert Keith Chesterton, scrittore dalla cui penna sono nati i famosi racconti di padre Brown, quando arrivò a Brindisi dalla Palestina. Proprio quel quadro accelerò la sua conversione dalla religione protestante al cattolicesimo. Diciamo che, un po’ come la vicenda di Gandhi, è un modo per puntualizzare la plurimillenaria storia della città. Iniziando proprio da questo evento che, in questo momento, è anche significativo, perché parliamo di una Madonna che ha rasserenato l’animo e portato alla conversione. Una Madonna che favorisce la pace e credo che oggi, in prossimità del G7, sia particolarmente significativo dare un messaggio di speranza che si possano acquietare i tanti conflitti in corso. Un messaggio che, tra l’altro, può fare parte dell’armamentario della candidatura di Brindisi a Capitale della cultura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA