Italia-Spagna, Conte direttore d'orchestra sublime: la Nazionale suona una dolce musica

Italia-Spagna, Conte direttore d'orchestra sublime: la Nazionale suona una dolce musica
di Alessandro Angeloni
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Lunedì 27 Giugno 2016, 20:20 - Ultimo aggiornamento: 20:49
dal nostro inviato

Uno spettacolo quell'Antonio Conte, che agita le mani e i piedi e trascina la squadra ai quarti di finale, all'ennesima sfida contro la Germania. «Lo sa che è proprio bravo questo Conte!, direbbe il presidente Tavecchio. Uno spettacolo guardarlo dall'alto della tribuna dello stade de France, non sembra nemmeno un allenatore, ma un direttore d'orchestra. Gli manca la becchetta in mano e siamo a posto: scandisce il ritmo della manovra, chiede a ogni singolo calciatore dove e chi deve andare a marcare. Alza le braccia e sventola le mani per invitare la squadra a salire, si infuria e scalcia il pallone lontano, con rischio di essere cacciato fuori, quando Giaccherini sbaglia uno stop e quindi una facile ripartenza. Se qualcuno in campo, per caso, dimenticasse cosa deve fare, eccolo lì, te lo ricorda lui, il ct martello, così lo definiscono i suoi giocatori. Un martello durante la settimana e un martello pneumatico durante la partita. Segna l'Italia e lui esulta come un giocatore, abbraccia gli uomini in panchina e sale dalla parte del telone in cui c'è disegnata la Coppa, quello che sogna di vincere il 10 luglio sempre qui allo Stade de France. Sogno proibito forse, ma non si sa mai. Mai dire mai e andiamo avanti così con più luoghi comuni possibili. La realtà è che, al di là dell'aspetto folkloristico del Conte che si sbraccia in panchina (tanto Mazzone e poco Guardiola, tanto per intenderci), la sua mano sulla vittoria c'è ed è evidente. L'Italia ha saputo giocare non solo un calcio d'attesa, ma è andata a prendere la Spagna con il coraggio e con il carattere. L'ha saputa preparare sotto l'aspetto psicologico, sulle motivazioni. Perfetto, dunque. Un direttore d'orchestra sublime, l'Italia oggi ha suonato una musica dolce.  
 
 
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