Italia-Irlanda, il ct e la linea verde: Conte voleva risposte, ma sono sbagliate

Antonio Conte
Antonio Conte
di Alessandro Angeloni
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Mercoledì 22 Giugno 2016, 23:38 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 01:07
dal nostro inviato
LILLA Antonio Conte ci teneva tanto a questa partita, non per il risultato ma perché dai suoi ragazzi, specie da quelli che finora hanno giocato poco e niente, si aspettava delle risposte. Le risposte sono arrivate, ma sono sbagliate. O meglio: la riposta più importante è che l'Italia è una e cambiarla in otto elementi porta inevitabilmente ad avere qualche problema. Le seconde linee sono brave ma non ancora troppo o comunque non da metterle dentro tutte insieme. Tutti hanno combattuto e questa è la risposta migliore che Conte potesse avere, ma sotto l'aspetto della qualità qualcosa è mancato.

 
 

Ad esempio, Bernardeschi ha tutto, tecnica e corsa, per diventare un big, ma l'impressione è che in questo momento non abbia né il carattere né lo spessore di Candreva (l'età è fondamentale), che Conte vuole/deve recuperare assolutamente per la Spagna. Stesso discorso vale per Thiago Motta, che di spessore invece ne ha tanto, ma l'impressione è che in questo momento Daniele De Rossi sia più funzionale al calcio che il ct ha in testa. Andando avanti, Sturaro è bravo, un combattente ma ancora inesperto, uno come Giaccherini, che di sicuro non ruba l'occhio nemmeno lui, ha più esperienza e conosce meglio i meccanismi di gioco di Conte, perché lo conosce dai tempi della Juventus e lo ha sempre voluto in Nazionale.

Zaza ha fatto il suo e può essere un cambio per Pellè, che rispetto al calciatore lucano vede di più la porta. Immobile è un generoso, ma Eder ha più guizzi e non a caso le partite molto chiuse le riesce a risolvere più facilmente calciatori con quel tipo di caratteristiche. Sirigu è un buon secondo e il paragone con Buffon è pure ingeneroso. Se la sono cavata benino sia Ogbonna, ma davanti ha Chiellini che il posto ce l'ha garantito e Insigne, che Conte considera come un calciatore da inserire nei finali per scardinare le difese avversarie.
Una mossa questa, che stava per funzionare con l'Irlanda. Morale lapalissiana: Conte ha scelto un gruppo di uomini dediti alla causa, ma i titolari (o i quattordici) sono un'altra cosa. E lo stesso ct questo lo sa, nonostante i bei propositi. E sa pure che la colpa della sconfitta non è di questi bravi ragazzi.
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