Roma-Juve senza furore, due considerazioni prima della chiusura del sipario

Roma-Juve senza furore, due considerazioni prima della chiusura del sipario
di Alessandro Angeloni
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Domenica 13 Maggio 2018, 23:03
Questo strano Roma-Juve senza furore è finito, lasciando ai bianconeri la solita festicciola sotto il settore Nord per il settimo scudetto di fila vinto e ai romanisti il saluto familiare dei calciatori - in campo con i figli - , che riabbracceranno l’Olimpico l’anno prossimo. Uno stadio “croce” in campionato, con sei sconfitte - davvero troppe - che hanno ucciso il cammino della Roma verso traguardi più ambiziosi, “delizia” in Champions, che ha portato - oltre a circa cento milioni nelle casse della società, solo gioie, con l’imbattibilità casalinga e solo un pari con l’Atletico Madrid all’esordio (subendo gol solo in semifinale con il Liverpool).

Una squadra a due facce, che riconquista l’accesso alla Champions dell’anno prossimo ma che ora deve difendere, non perdendo a Sassuolo, il terzo posto, ora a due punti sulla Lazio, che domenica riceverà l’Inter. La squadra “dell’oohhh noooo” (quando la Roma perse lo scudetto nel 2009) che ora le contende la quarta piazza della classifica. Da amica giurata a nemica famelica.

Ma tornando alla Roma, prima della chiusura del sipario, due considerazioni. 1) La società ha trovato un allenatore giovane, capace e con idee sane e un gruppo solido, in sintonia, anche se tecnicamente imperfetto. 2) Si faccia, e quest’anno si può visto che non ci sono grossi buchi economici da affrontare, un mercato all’altezza di una squadra che ha sognato Kiev e che è a un passo anche dalla gloria italiana. La Juve cambierà molto, il Napoli non si sa che fine farà, ha il problema Sarri tutto in ballo e ancora da risolvere. Insomma, basta poco, che ci vuole?
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