La risposta dell'amministrazione comunale al Gallipoli

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Martedì 14 Maggio 2019, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 19:46

Ecco la risposta dell'Amministrazione comunale di Gallipoli per bocca dell'assessore ai Lavori Pubblic, l'avvocato Biagio Palumbo, al Gallipoli che ieri con una nota aveva paventato la remissione del titolo nelle mani del Sindaco qualora non si fosse risolta in tempi brevi la questione stadio. Qui viene riportata la nota integrale dell'assessore Palumbo: «Le dichiarazioni dei responsabili della società calcistica Gallipoli Football 1909 destano stupore e meraviglia, soprattutto perché successive di soli pochissimi giorni al cordiale incontro avvenuto il 7 maqgio scorso. Nel corso di quella riunione, i dirigenti della società presero comunque atto degli sforzi che questa Amministrazione comunale sta facendo per adeguare lo Stadio Bianco e permettere alla locale compagine di giocarvi regolarmente. In quell’incontro si è precisato che erano previsti in bilancio fondi legati al rifacimento del terreno di gioco, oggi prioritario, e si è pensato anche alle strutture dell’impianto, che però, dati i costi notevoli, richiedono l’accensione di un mutuo, la cui pratica sta per essere avviata con i competenti istituti che erogano tali tipi di stanziamenti. E’ bene che si sappia, però, che ogni anno la Lega Dilettanti impone nuove regole, come ad esempio, per come riferitoci dagli stessi dirigenti, la traslazione del terreno di gioco, nel senso che il nuovo mantonon potrà essere risistemato dove era prima, ed il nuovo drenaggio, come se il precedente non fosse più adeguato, quando invece lo è; opere che comportano notevoli costi che ricadono sui Comuni. Sarebbe necessario che per evitare aggravi di spese che ricadono sulla collettività le società di calcio si impongano sulla loro federazione, proprio per evitare spese che non possono gravare sui Comuni e sulle società calcistiche, che sono e restano dilettanti. Al di là di ciò, questa Amministrazione comunale conferma l’impegno a che le opere vengano realizzate, anche tramite la contrazione di apposito mutuo, ed anche per fare notare alla Lega che qui non si sta fermi e che però bisogna fare i conti anche con le lungaggini burocratiche. Le difficoltà sono notevoli; l’impianto Antonio Bianco è definito ‘Stadio‘, nel mentre per i campi sportivi esiste maggiore flessibilità nello stabilire le regole; pur essendo l’impianto di proprietà del Comune di Gallipoli, e pur essendo stato costruito a partire dall’estate del 1969, la zona su cui insiste è interamente demaniale, per cui, per contrarre mutui, o si sdemanializza, con notevoli aggravi di tempo, o si ottiene il consenso da parte degli enti preposti (Agenzia del Demanio e Regione) per effettuare i lavori e presentare la domanda di mutuo. Ed è questo che l’amministrazione sta facendo. Il progetto esiste già, per cui allarmistiche appaiono allo stato le dichiarazioni dei dirigenti della società calcistica, che nel corso degli anni hanno sempre avuto le attenzioni di questa Amministrazione Comunale. Non è consegnando il titolo societario – come i dirigenti prevedono e come qualche sapientone mediatico paventa – che si risolvono i problemi dello Stadio e della società. Non è compito certo del Sindaco o dell’Amministrazione in genere trovare gli imprenditori predisposti a garantire il futuro degno del blasone del Gallipoli. Troppo spesso si è ricorsi a questo metodo, certo non istituzionale. A tale proposito, invece, la società dovrebbe pensare anche a ricostruire il rapporto con i tifosi, visto che, nonostante l’impegno della squadra che in Eccellenza quest’anno ha raggiunto risultati insperati, i sostenitori della squadra non hanno quasi mai superato il numero di 200 nel corso delle partite interne. L’Amministrazione farà la sua parte, essendo la vicenda prioritaria per le esigenze della Città.

 
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