Condannati i gestori della discarica, assolti i sindaci e il dirigente comunale. Si è concluso così il processo che ha riguardato il centro di smaltimento di rifiuti di contrada masseria Guarini, a Cavallino. Erano contestate a vario titolo accuse di inquinamento ambientale, getto pericoloso di cose, gestione non autorizzata di rifiuti.
Le condanne
Tre anni di reclusione sono stati inflitti ad Antonio Saracino, direttore operativo e referente Ippc (Integrated pollution prevention and control) della piattaforma di trattamento dei rifiuti e discarica, situata in località “Masseria Guarini”; Gino Montinaro, rappresentante legale della società Ambiente e Sviluppo che ha gestito la discarica dal 2001 al 2014. Franco Mazzotta chimico consulente dell’impianto; 100 euro di ammenda a Giuseppe Cesario Calò, nelle vesti di amministratore unico della società Geoambiente. Stabilito un risarcimento per la Provincia di Lecce, il Comune di Cavallino e Legambiente, costituiti parte civile, da liquidarsi in separata sede, con una provvisionale di 150mila euro per ciascuno. Assoluzione per il sindaco Bruno Ciccarese Gorgoni (assistito dagli avvocati Luigi e Roberto Rella), per l’ex sindaco Michele Lombardi (difeso da Donato Sabetta) e per il dirigente del settore Lavori pubblici, Giuseppe Antonio De Giorgi (avvocato Andrea Sambati). Il giudice monocratico Bianca Maria Todaro ha anche ordinato il ripristino dello stato dei luoghi: dovranno occuparsene Saracino, Montinaro e Mazzotta.
L’accusa in giudizio è stata sostenuta dal pm Elsa Valeria Mignone. Le altre difese erano affidate agli avvocati Federico Massa, Viola Messa e Stefano Chiriatti.
Due i processi, poi riuniti.