Lecce, Mignone va in pensione: in aula per la requisitoria

Elsa Valeria Mignone in aula, nel processo
Elsa Valeria Mignone in aula, nel processo
di Roberta GRASSI
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Giovedì 18 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:19

Tutta la notte a studiare, per l’ultima requisitoria prima di una nuova vita. Martedì scorso, la mattinata trascorsa in aula, davanti al giudice monocratico, a battagliare in un processo in cui sono contestati reati ambientali, per la precisione si parla (e si parlerà ancora) di smaltimento di rifiuti. Elsa Valeria Mignone, prima donna a ricoprire il ruolo di procuratore aggiunto in quel di Lecce, saluta tutti oggi per la pensione “obbligata”. Si sa, per i magistrati è così e non si può fare diversamente: il congedo scatta il giorno del compleanno, l’età non si rivela quando si parla di signore (questione di bon ton). E poco conta l’esperienza e la voglia di continuare ancora a districarsi fra i faldoni. A sviluppare notizie di reato e portarle in aula, al vaglio dei giudici. 

Ieri, avrebbe dovuto celebrarsi un processo per reati edilizi.

Mignone era pronta per discutere. Il giudizio, come accade continuamente nelle aule di giustizia, è saltato per un certificato medico che ha attestato un legittimo impedimento. E a nulla è valsa la richiesta della magistrata che avrebbe voluto discutere. Storie ordinarie di processi che saltano. Nei corridoi, sulle chat, in ufficio sono giunti i saluti di tutti. I messaggi di stima, di affetto. I ricordi. «Abbiamo iniziato insieme - racconta l’avvocato Luigi Covella - che si trovava in aula, per un altro processo - facevamo pratica legale come avvocati. Poi lei ha preso un’altra strada». Migliaia di passi, nello stesso corridoio, quello su cui si affacciano le aule del tribunale. Su e giù per le scale del palazzo di viale De Pietro. 

La carriera 

Una lunga carriera spesa nel contrasto agli illeciti, sempre per quel che compete a chi deve applicare le norme. In prima linea sul fronte ambientale e quindi anche edilizio. Contro gli abusi, l’utilizzo incontrollato e irregolare del suolo e della costa. Ma anche sul versante dello smaltimento dei rifiuti.
Da procuratrice aggiunta, nominata all’unanimità dal Csm nel 2015, ha coordinato il pool fasce deboli che si occupa di tutti i reati di genere. La violenza sulle donne, i maltrattamenti in famiglia. 

Prima ancora, l’impegno nella Dda, laddove ci si batte contro la criminalità organizzata. Oggi sarà l’ultimo giorno in ufficio per Elsa Valeria Mignone che ha continuato senza risparmiarsi a fare il proprio amato lavoro. Cessato l’incarico semidirettivo, sul finire dello scorso anno (c’è il limite di otto anni), ha proseguito nelle vesti di pubblico ministero: martedì, davanti al Tribunale, si discuteva di liste di testimoni da sfoltire, di udienze da calendarizzare. E di un programma serrato di audizioni che la pm ha ritenuto indispensabili per provare l’accusa. Ieri mattina, alle 9.30 puntuale davanti al collegio, dopo aver preparato la requisitoria che ora toccherà a un collega. Il saluto, ha confidato lei stessa, è stato volutamente discreto per mille ragioni: il carattere, l’emozione che rende difficile affrontare il momento. L’abbraccio di molti, tuttavia, è stato sincero: gli uditori che sono diventati esperti, i colleghi, quanti - giudicanti, requirenti, cancellieri e avvocati - nel tempo sono diventati amici. 

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