I gol di Lapadula e Falco per spingere il Lecce verso la salvezza

Falco e Lapadula
Falco e Lapadula
di Lino De Lorenzis
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Martedì 5 Novembre 2019, 13:01
LECCE - Ora gli avversari del Lecce sanno bene di doversi guardare soprattutto da quei due, Gianluca Lapadula e Filippo Falco. Il primo, attaccante torinese di 29 anni, dopo un avvio di stagione in chiaroscuro, conseguenza probabilmente di una condizione fisica imperfetta, sembra tornato ai fasti del passato quando con le sue giocate e con i suoi gol incantava il pubblico di Nova Gorica, Teramo, Pescara, Milan e Genoa. Lapadula si è messo alle spalle i problemi fisici che ne hanno condizionato le prestazioni negli ultimi anni e che di fatto lo hanno fatto uscire dal giro della Nazionale. Ha scelto la provincia e il Salento per rinascere e tornare a dire la sua nel campionato di serie A dove punta ad essere protagonista con la maglia giallorossa. L’ex genoano si è ambientato praticamente subito anche perché questo angolo d’Italia lo conosce molto bene per averlo vissuto nel corso degli anni con i suoi parenti che risiedono nel Brindisino. Nella terra de “lu sule, lu mare e lu ientu” l’attaccante italo-peruviano ha trovato la sua dimensione: poca pressione, entusiasmo a non finire e ambiente caldo. L’ideale per fare bene. “Questo è un bel gruppo - ha detto nel post partita del match con il Sassuolo - ed io mi sono inserito subito grazie ad una grande società, all’assetto tecnico e medico e ad un allenatore che ha le idee chiare”. Nelle ultime due partite Lapadula è stato decisivo con i suoi gol per la squadra allenata da Fabio Liverani. Due perle da registrare e diffondere nelle scuole calcio dove - purtroppo - la tattica ha preso il sopravvento sulla tecnica di base. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. A Genova, contro la Samp, dopo aver ricevuto un assist al bacio dall’ucraino Shakhov, Lapadula ha depositato il pallone nell’angolo alla sinistra del portiere Audero. Un uno-due che ha lasciato di stucco la difesa blucerchiata. Domenica scorsa, nel match casalingo contro il Sassuolo, ha fatto anche di meglio sfruttando a dovere un lancio alla Bonucci di Rossettini, eludendo con un pregevolissimo controllo al volo il possibile intervento di Romagna e poi superando Consigli con un destro che si è infilato tra palo e portiere. Ora il posto da titolare è suo e sarà compito di Liverani gestire al meglio gli uomini dell’attacco.
Stesso discorso anche per Filippo Falco, 27 anni, nativo di Pulsano, in provincia di Taranto, e oramai leccese d’adozione in virtù della sua lunghissima militanza nel club giallorosso dove è arrivato giovanissimo per entrare a far parte del vivaio. Liverani lo stima tantissimo e forse anche per questo motivo quando si accorge che le sue prestazioni non sono all’altezza cerca di scuoterlo usando le parole e, a volte, anche la panchina. Come è accaduto ad esempio domenica contro il Sassuolo: escluso dalla formazione titolare, Pippo è entrato in campo al 15’ e si è subito preso la scena con giocate d’alta scuola e un gol fantastico su calcio di punizione dal limite. Il primo centro in serie A che il talento di Pulsano avrebbe voluto festeggiare con una vittoria e che però non è arrivata un po’ per merito degli emiliani e un po’ per demerito dei salentini che involontariamente hanno consegnato a Berardi la palla del 2-2 finale. Falco può consolarsi con un record: è il settimo calciatore del Lecce ad aver segnato in tutti i campionati professionistici, in serie A, in B e anche in C. A fargli ottima compagnia ci sono Orazio Russo, Francesco Palmieri, Ciccio Esposito, Guillermo Giacomazzi, Ernesto Chevanton e, da questa stagione, pure capitan Marco Mancosu.
Ora Falco punta a conquistare un posto da titolare per la gara di domenica prossima contro la Lazio. Il fantasista giallorosso farà di tutto per essere protagonista anche sul manto erboso dell’Olimpico dove un altro numero 10, Francesco Totti, ha costruito una carriera straordinaria culminata con la vittoria del mondiale.
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