Il Lecce vola: è la risposta del gruppo

Il Lecce vola: è la risposta del gruppo
di Giovanni CAMARDA
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Domenica 14 Aprile 2019, 21:44 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 12:18

Giusto iniziare da lui, da Bleve, decisivo ieri come a Cremona, anche se parzialmente e in senso opposto. Catarsi in qualche modo emblematica, perché il suo riscatto coincide con quello di tutto il Lecce, peraltro nemmeno da condannare per la sconfitta di domenica scorsa, arrivata al culmine di una prestazione per un'ora eccellente anche in inferiorità numerica.
La parata del n.1 giallorosso su Arrighini - molto più della successiva su Coulibaly, un tantino spettacolarizzata - è la parola fine su giorni lunghi di sofferenze, perplessità e scetticismo. Per il ragazzo di San Cesario quell'intervento sullo 0-0, quando ancora la partita avrebbe potuto prendere qualsiasi piega, sancisce soprattutto la legittimità del suo ruolo e della sua presenza tra i pali della formazione seconda/prima in classifica. Bleve ha doti vistose ma evidentemente anche un carattere saldo, tanto da poter chiudere senza eccessivi problemi la porta agli spifferi soffiati dopo i due gol presi allo Zini, il primo in particolare.
Con Bleve si rialza tutto il Lecce, prima più controllato e poi progressivamente più sciolto, insistente, mortifero. Atouts significativamente racchiusi in un arco temporale assai circoscritto: otto minuti appena per segnare tre gol e lasciarsi alle spalle timori pregressi e angosce future.

 

Ora la situazione è psicologicamente di nuovo ribaltata, nel senso che il Palermo dovrà stasera farsi carico di una pressione supplementare, non bastasse quella indotta da un confronto decisamente complicato, in casa del Benevento. Test che il Lecce potrà attendere senza eccessivi patemi, a maggior ragione dopo una prova così rassicurante. Non era scontato che accadesse ma anche questa risposta di gruppo - senza due punti fermi (Vigorito e La Mantia) e con il nuovo infortunio a Calderoni - conforta in vista dei prossimi quattro match, il primo dei quali però senza Lucioni, destinatario di un turno di squalifica. Effettivamente, prendere un giallo a pochi minuti dalla fine e sul 4-1 non è da lui, perlomeno non ce lo si aspetterebbe da un giocatore di cotanta esperienza. Ne approfitterà per riposare, lasciando la difesa nelle mani salde di Meccariello, tra i più brillanti in questa fase del campionato.
Lui e Falco, evidentemente, ieri semplicemente irresistibile, ancora una volta in questa stagione. Parabola inusuale quella del fantasista mancino, come è inusuale tornare ed essere protagonista in un posto nel quale in passato non si è avuta molta fortuna, sia pur giovanissimo. Non è da tutti riuscire a trovare la determinazione per andare contro qualche pregiudizio e abbatterlo a suon di delikatessen, come il gol segnato ieri, non l'unica gemma di una prova strepitosa. Molto merito suo, dunque, ma anche tanto di Liverani che ha trovato il modo di esaltarne le qualità, anche dosandone l'impiego con una saggezza più forte di giudizi frettolosi. Perché prima Falco non lo voleva quasi nessuno, ora invece tutti lo voglio sempre in campo dall'inizio arrivando al paradosso di dubitare delle scelte di Liverani. Quisquilie.
Tranquillizza che i giallorossi arrivino allo snodo decisivo del torneo in condizioni ottimali, per forma e tenuta psicofisica. Se stasera i siciliani dovessero perdere a Benevento, la corsa per la A diretta vedrebbe due squadre decisamente avvantaggiate.
Ogni altro risultato allargherebbe a tre il numero delle candidate. Ma la formazione allenata da Liverani sarà comunque tra queste.

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