Lazio-Lecce, i giallorossi contano i danni, ma non fanno ricorso: «Il caso alla Commissione arbitri nazionale»

L'immagine al Var
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di Lino DE LORENZIS
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Martedì 12 Novembre 2019, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 16:36
Al termine di una lunga riflessione, il Lecce ha deciso di rinunciare al ricorso avverso l’errore tecnico commesso dall’arbitro della gara con la Lazio, Manganiello di Pinerolo. Come è noto, il club di via Colonnello Costadura entro la mezzanotte di ieri avrebbe potuto depositare il preannuncio di reclamo in attesa di presentare il vero e proprio ricorso con lemotivazioni. Alla fine però ha prevalso la linea del buonsenso benché il caso-Manganiello abbia dato molto fastidio a tutti, dal presidente Saverio Sticchi Damiani fino all’ultimo dei collaboratori. Pochi minuti fa, la nota della società diffusa anche su Facebook, a beneficio dei sostenitori.

LA NOTA: nota-u-s-lecce?fbclid=IwAR3ifNBA5zRh_nHk53hgbRbIagUpNjlpauRDxVEkIbsUnbiTEjU87HCZBkM

«L’Unione Sportiva Lecce ribadisce, con fermezza, di aver subito un grave torto arbitrale in occasione della gara di campionato Lazio – Lecce disputatasi in data 10 novembre 2019.
In occasione del gol del possibile 2 a 2 realizzato dal calciatore Gianluca Lapadula, dapprima convalidato dal Direttore di gara e poi annullato a seguito dell’intervento del VAR, si è verificata - scrive l'Us Lecce - una evidente violazione della Regola 14, punto 2, lettera c del Regolamento del Giuoco del Calcio in base ad una presunta prassi applicativa del Protocollo VAR che ha condotto a un risultato non in linea con la predetta norma. 
La disposizione stabilisce infatti, in modo chiaro, che il calcio di rigore deve essere ripetuto qualora uno o più giocatori di ciascuna squadra invadano contemporaneamente l’area di rigore prima che il pallone sia in gioco.  Ragion per cui nessuna prassi potrebbe decretare il contrario».

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Ancora. «Consapevole dei principi etici e giuridici dell’ordinamento sportivo che impongono il rispetto del risultato maturato sul campo di gioco e delle conseguenti insindacabili decisioni di natura tecnica adottate dagli Ufficiali di gara, L’Unione Sportiva Lecce, ritiene tuttavia più utile, in luogo di iniziative giudiziarie che oltretutto rischierebbero di arenarsi per cavilli formali, di sottoporre ufficialmente agli organi competenti, in occasione dell’incontro programmato per il giorno 19 novembre 2019 tra AIA – CAN A e le Società di Serie A, le palesi e gravi incongruenze emerse in occasione dell’episodio in oggetto. L’Unione Sportiva Lecce non intende infatti promuovere azioni strumentali nel proprio esclusivo interesse, bensì collaborare con gli organi preposti allo scopo di eliminare per il futuro prossimo ogni incertezza nell’applicazione di una regola fondamentale del gioco del calcio e nell’interesse collettivo di tutti i Club partecipanti alle competizioni».

Rimostranze presentate ai vertici del calcio italiano in un lunedì particolarmente animato in casa giallorossa. Il Lecce, sin da domenica sera, ha posto l’attenzione sull’errore commesso dal direttore di gara al 21’ del secondo tempo: dopo aver annullato il gol realizzatoda Lapadula su segnalazione del Var Pairetto, l’arbitro avrebbe dovuto far ripetere il calciodi rigore poiché anche tre calciatori della Lazio erano entrati in area di rigore prima del tiro di Babacar, poi respinto da Strakosha. La regola numero 14 del gioco del calcio, lettera C, parla chiaro e conforta la tesi del Lecce, solo che arbitro e collaboratori si sono attenuti alla direttiva in materia del designatore Rizzoli.

Di conseguenza, quella che è la prassi ha sostituito la regola. Questo episodio sarà tema di discussione la prossima settimana in occasione dell’incontro promosso dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, di concerto con il presidente dell’Aia,Marcello Nicchi, e con il designatore della Can A, Nicola Rizzoli, al quale prenderanno parte arbitri, allenatori e capitani della squadre di serie A e al quale potranno accedere anche i rappresentanti dei media. “L’obiettivo comune - si legge in una notta della Federcalcio - è favorire una più completa ed esaustiva conoscenza del regolamento internazionale e del protocollo Var attualmente in vigore, anche attraverso l’analisi dettagliata da parte del designatore degli episodi verificatisi nelle prime giornate dicampionato.

Bomber Lapadula È stato tra i pochi calciatori del Lecce a rientrare nel Salento subito dopo la gara con la Lazio. Per Gianluca Lapadula ha potuto consolarsi con icomplimenti - davvero tanti - ricevuti dai tifosi giallorossi che hanno apprezzato la prestazione oltre ai gol segnati ai biancocelesti. Il secondo, purtroppo, è stato annullato e la decisione dell’arbitro Manganiello grida ancora vendetta. «Trasformiamo questa rabbia in cattiveria agonistica», ha scritto sul suo profilo Instagram l’attaccante giallorosso ricevendo centinaia di messaggi di incoraggiamento, compreso quello del brasiliano Diego Farias che ha esclamato: “Bravo Pai”. Anche lo sloveno Zan Majer, dal ritiro della nazionale, ha voluto dire la sua: «Non mollare mai».

Il caso Babacar Domani, alla ripresa degli allenamenti, nello spogliatoio del Lecce si parlerà sicuramente anche dell’episodio chiave della partita contro la Lazio, il rigorecalciatodaBabacar e parato da Strakosha prima che sul terreno di gioco si scatenasse il putiferio. Per carità, capita a tutti di sbagliare un tiro dagli undici metri. Il problema però è un altro: il rigorista del Lecce è MarcoMancosu, sempre a segno nelle ultime tre stagioni in serie C, in B e anche in serie A. Il capitano domenica aveva preso il pallone in mano prima che Babacar glielo sfilasse, animato probabilmente dalla voglia di riscatto dopo l’errore commesso lo scorso 20 ottobre, a San Siro, contro il Milan. Anche in quella occasione sul campo si era verificata la stessa situazione. Il destino però ha voluto che dopo Donnarumma anche Strakosha parasse il tiro di Babacar e per l’attaccante senegalese è stata un’altra mazzata. Accompagnata pure dai fischi sonori dei circa 4mila tifosi del Lecce presenti sugli spalti dello stadio Olimpico. Ognuno dei protagonisti dirà la sua, di sicuro interverrà sul tema il tecnico Liverani che di solito non le manda a dire. È scontato che alla fine ci si ritroverà tutti allineati e compatti sullastrada delbene comune
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