Il Lecce vola ai quarti ma spreca tanto

Il Lecce vola ai quarti ma spreca tanto
di Lino DE LORENZIS
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Mercoledì 24 Maggio 2017, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 16:04

LECCE - Il Lecce centra il primo obiettivo sulla strada che porta alla finale play off di Firenze conquistando l’accesso ai quarti di finale. Oggi pomeriggio si conoscerà il nome dell’avversario: il sorteggio è in programma alle 15.30 a Firenze. La gara di ritorno contro la Sambendettese è finita 0-0 (1-1 all’andata) ma il risultato non deve trarre in inganno perché in campo c’è stata solo una squadra, il Lecce. Nell’arco dei 95’ di gioco, i giallorossi hanno creato, e purtroppo fallito, almeno dieci palle gol. E questo è un limite su cui il tecnico Rizzo dovrà lavorare a partire da domani, alla ripresa degli allenamenti, perché per andare in B bisogna segnare.
Va detto pure che il portiere Pegorin, la riserva del titolare Aridità, è stato di gran lunga il protagonista del match con una serie di interventi miracolosi. Poi ci si è messo pure l’arbitro Zanonato di Vicenza, decisamente scarsa la sua prestazione, che ha negato due rigori solari al Lecce che è stato bravo a superare anche el avversità.
Il monologo leccese comincia al fischio d’inizio di Zanonato. Passano appena 14 secondi e Doumbia approfitta di un rimpallo favorevole per presentarsi solo davanti a Pegorin: sinistro rasoterra sul quale il portiere compie un miracolo respingendo con i piedi. Passa appena un minuto e il Lecce ha un’altra occasionissima per andare in vantaggio: Costa Ferreira riceve palla da Mancosu e si presenta pure lui solo davanti a Pegorin. Il portiere concede il bis respinge il pallone questa volta con il corpo. Roba da strapparsi i capelli, la porta della Samb sembra stregata.
Sciupate due clamorose palle-gol, il Lecce continua ad attaccare la Samb che dimostra di soffrire il pressing a tutto campo degli uomini di Rizzo. All’improvviso però spunta il baby Vallocchia, fresco di rinnovo, che colpisce la traversa con un sinistro da fuori area. Scampato il pericolo i giallorossi tornano a macinare gioco e al 19’ Caturano sfiora il palo con un destro da fuori area che poco dopo protesta per una vistosa trattenuta in area di rigore. Il più intraprendente dei giallorossi è senza dubbio Doumbia, il parigino costringe spesso gli avversari a ricorrere al fallo tattico.

 

Il tecnico dei marchigiani Sanderra oltre a curare la marcatura dei tre centrocampisti giallorossi, seguiti a uomo a tutto campo, inverte spesso i due esterni offensivi, Mancuso e Agodirin, nel tentativo di creare grattacapi alla difesa leccese che però controlla senza grandi affanni. Una mano poi alla Samb la dà il signor Zanonato di Vicenza che al 34’ nega un altro rigore al Lecce per una clamorosa trattenuta in area su Costa Ferreira. Nonostante tutto però Lepore e compagni continuano l’assedio alla porte di Pegorin che al 38’ si esalta nuovamente deviando il tiro a colpo sicuro di Pacilli, poi si ripete su Mancosu. È lui a tenere in partita la Samb anche se al 43’ Perucchini deve intervenire con un colpo di reni per deviare in corner una punizione dal limite di Radi. Poi nulla più e dopo un minuto di recupero si torna negli spogliatoi per il meritato riposo e con il rammarico per le tante occasioni da rete sciupate.
Purtroppo anche la ripresa comincia con un altro incrddibile errore del Lecce che non sfrutta a dovere un contropiede, cinque contro due: Doumbia anziché servire i compagni meglio posizionati cerca l’azione personale ma Pegorin, ancora lui, si supera e salva nuovamente la porta rossoblù. I giallorossi fanno collezione di tiri dalla bandierina che però non sortiscono gli effetti sperati. Nel frattempo Sanderra richiama in panchina Agodirin e lancia nella mischia l’ex juventino Di Massimo. Nel Lecce invece Marconi prende il posto di Caturano. E proprio l’ex alessandrino saggia subito le qualità di Pegorin con un colpo di testa che il portiere devia in angolo. Alla saga delle occasioni mancate partecipano pure Pacilli e Cosenza che nel giro di un minuto fanno gridare al gol i diecimila del Via del Mare.
A un quarto d’ora dalla fine, Rizzo effettua il secondo cambio: Giosa rileva Pacilli, e tocca a Lepore salire sulla linea degli attaccanti. Ma al 39’ è di nuovo Marconi a chiamare in causa Pegorin con un gran colpo di testa, il portiere risponde da campione. Gli errori davanti al portiere si moltiplicano e nel finale anche Ciancio spreca la palla della vittoria. Finisce 0-0 e il Lecce può far festa comunque.
 

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