Roselli: «Lecce, hai tutto per restare in vetta»

Roselli: «Lecce, hai tutto per restare in vetta»
di Antonio IMPERIALE
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Venerdì 16 Marzo 2018, 13:37 - Ultimo aggiornamento: 13:44
Il Cosenza, Giorgio Roselli, un altro incrocio. Un tuffo al cuore. Dagli studi di Milano di Sportitalia ha commentato da “seconda voce”, mercoledì scorso, la semifinale di Coppa Italia fra Cosenza e Viterbese. «È stato come ricordare quei fantastici giorni del trionfo», dice, e cogli un moto di nostalgia. La Coppa Italia con i calabresi Roselli l’ha vinta il 22 aprile del 2015. Con lui c’era Mauro Meluso, ma anche Arrigoni e Ciancio. Una stagione entusiasmante, che valse al tecnico che di Coppe Italia ne aveva vinte due da calciatore con l’Inter e con il Taranto, la conferma per il campionato successivo. «Cosenza è stata la mia ultima tappa, l’ultima vittoria, ma anche l’amarezza dell’esonero», racconta il mister.
Il Cosenza ha battuto la Viterbese, ma ha mancato la finale con l’Alessandria per via della differenza reti. «La mia ex squadra però si è confermata formazione competitiva, nonostante le assenze. La qualificazione avrebbe prodotto motivazioni molto alte, e adesso immagino che cercherà di scaricare tutto nel match contro il Lecce, lunedì». E racconta così il Cosenza. «Meluso aveva fatto molto bene e contavamo già su una squadra forte. Quest’anno Trinchera è stato bravissimo sul mercato. È partito male, ma poi ha infilato ottimi risultati, ultimamente ha ripreso a stentare, ma a Cosenza, con un ambiente particolare chiunque può perdere». Sembra stentare anche il Lecce. «Il Lecce, delle tre concorrenti alla B, è stato il più continuo. Meluso ha operato bene anche a gennaio, Tabanelli ha ancora dato poco per via delle condizioni fisiche, ma è un grande calciatore, utilissimo per la fase finale. Hanno avuto più inciampi il Catania ed il Trapani che è la squadra in questo momento forse più in forma. Il Lecce ha qualcosa più di tutti, il problema potrebbe averlo solo con se stesso».
Giocare lunedì sera, quando Catania e Trapani potranno già aver monetizzato, la domenica, i rispettivi turni casalinghi, può accrescere il peso della pressione sul Lecce. «È probabile. Ma il Lecce ha dalla sua la lunga esperienza calcistica ad alto livello del suo bravissimo allenatore, e ha giocatori che hanno già vinto altri campionati e che sanno vivere le atmosfere delle fasi decisive. La pressione più che un handicap potrebbe essere uno stimolo straordinario. Il Lecce insegue la C da sei anni. Ciascuno dei suoi attori ci terrà a consegnarsi alla storia come protagonista di un’impresa nella quale altri hanno fallito. Leggo dei 110 anni di storia leccese. C’è tutto per una spinta interiore che porti alla vittoria».
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