L'ira del Lecce sull'arbitro del match di Pescara

Mauro Meluso, il diesse del Lecce
Mauro Meluso, il diesse del Lecce
di Tonio DE GIORGI
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Martedì 6 Novembre 2018, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 13:06
Nella sala stampa dello stadio Adriatico si è presentato il direttore sportivo del Lecce Mauro Meluso. “Mi sorprende che Pillon si sia lamentato delle decisioni arbitrali – ha detto il dirigente della società leccese -, noi allora dovremmo scrivere un romanzo. Sono particolarmente dispiaciuto”.
Il diesse giallorosso punta il dito contro il direttore di gara. “Di Paolo era in serata negativa – continua -, non lo dico per giustificare questa sconfitta, ma sinceramente la designazione dell'arbitro della stessa regione mi ha lasciato molto perplesso. Io abito in Abruzzo tra le altre cose. O l'arbitro non era in serata o si è fatto condizionare dal fatto che tifava Pescara. Ha assunto e ha preso delle decisioni incomprensibili, in particolar modo la seconda espulsione che ci ha penalizzato oltremodo. Il Lecce aveva recuperato una partita quasi impossibile da recuperare ed era in crescita. Al di là delle disquisizioni tecniche e tattiche che poi hanno fatto i due allenatori. Io condiviso quella di Liverani. Noi abbiamo fatto degli errori, ma credo che sia stata veramente una serata storta per l'arbitro, vorrei che ci fosse un po' più di rispetto e di attenzione”. Meluso riporta all'attenzione dei cronisti un episodio che si è verificato nel primo tempo. “Un fallo di Campagnaro su La Mantia (l'attaccante giallorosso è stato colpito al volto dal difensore del Pescara in piena area di rigore, ndc) – sostiene -, era già stato ammonito e quindi sarebbe scattata l'espulsione e il rigore per il Lecce. Nel calcio si vive di tattica, preparazione agonistica, attenzione, noi all'inizio siamo stati poco attenti e un po' mollicci, ma il calcio si nutre anche di episodi, che fanno la differenza, ma se ci si mette anche la giornataccia dell'arbitro ecco che viene fuori la frittata fatta non tanto dal Lecce ma dall'arbitro di Paolo”. Il direttore sportivo giallorosso era anche sul terreno di gioco e gli episodi incriminati li ha potuti vedere da vicino. “Alla fine ci siamo detti qualcosa con l'arbitro – rivela -, sono stato espulso anche io insieme a Meccariello. E' stato un errore gravissimo: una squadra che è in recupero è stata penalizzata ulteriormente. Anche se ero a cinquanta metri di distanza, era evidente l'abbaio sulla seconda ammonizione, non c'era assolutamente. Voglio dire: c'è anche il buon senso, ma mi attengo ai fatti, non sono certo di questo fallo, ma il buon senso suggerirebbe di soprassedere. Sono sicuro che sia stata una serata non felice, ma meritiamo rispetto anche se ci chiamassimo Avezzano. Oggi non c'è stato un arbitraggio a livello di questa categoria”.
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