Meluso racconta il Lecce di oggi e di domani

Mauro Meluso, il diesse del Lecce
Mauro Meluso, il diesse del Lecce
di Antonio IMPERIALE
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Mercoledì 21 Novembre 2018, 12:02 - Ultimo aggiornamento: 13:31

Lo rintracciamo a St.Polten, dove è andato ad assistere alla gara di ritorno dello spareggio play off fra Austria e Grecia per la qualificazione agli Europei under 21 che si giocheranno in estate in Italia e a San Marino. Mauro Meluso riempie i giorni della pausa del campionato di B, allargando lo sguardo sul calcio del futuro. Registra le osservazioni sulla sua agenda. Allaccia contatti. Glissa, quando gli chiedi se il viaggio abbia anche interessi immediati, per il Lecce. “E’ interessante guardarsi intorno, studiare il calcio sotto le diverse dimensioni, cogliere il presente nella direzione del domani”.

Parliamo allora del presente del Lecce che è quarto nel campionato di B ed in piena zona play off.

“ Le prime indicazioni sono interessanti, grazie alla integrazione di vecchi e nuovi della squadra in un gruppo davvero apprezzabile sotto l’aspetto umano prima che professionale. Liverani ed il suo staff hanno saputo gestire molto bene il cambiamento, assicurare alla squadra già una precisa identità. Nelle occasioni nelle quali perdiamo le nostre caratteristiche sulle quali si è lavorato in sede di mercato ed in sede tecnico-tattica prendiamo qualche sbandata. Siamo però sulla buona strada”.

Si segna tanto, ma si prendono anche tanti gol

“Non succede per deficienza della difesa o di un singolo.Produciamo tanti gol perché abbiamo un atteggiamento propositivo come squadra. Poi se riusciamo a segnare sempre un gol in più siamo tutti felici”

Le occasioni perse ? Il Lecce più bello ?

“ Mi bruciano il pareggio di Benevento e quello interno con la Salernitana. Soprattutto quest’ultimo per via dell’enorme fallo non rilevato dall’arbitro in occasione del secondo gol dei campani. Il Lecce più bello è stato quello di Livorno : perfetto, spettacolare, incisivo, una squadra irresistibile”.

Gigi Cagni ha sottolineato al nostro giornale la crescita continua di Liverani : uno alle prime armi a Genova, già diverso a Terni e poi a Lecce nella scorsa stagione, più maturo quest’anno. Cosa ha in più il Liverani di quest’anno rispetto a quello della serie C ?

“Liverani è giovane e la gioventù, se sei intelligente e animato da passione, accelera la crescita. La sua forza vincente sono la coerenza e la credibilità. Sotto il profilo umano e sotto quello tecnico-tattico. Ha fatto ulteriori grandi passi avanti , avrà un grande futuro in serie A, mi auguro già con il Lecce”.

E Meluso, al quale si riconosce un pregevole lavoro, quale cosa non rifarebbe se dovesse tornare indietro ?

“ Non sapevo che fra Chiricò, che stimo come uomo e come calciatore, e la tifoseria giallorossa ci fosse una così grande incompatibilità. Io non volevo sfidare nessuno, ancor meno la gente di Lecce, non sono un kamikaze, non avrei messo in difficoltà allenatore e società. Si, quella scelta non la rifarei. Chiricò resta comunque un patrimonio per il mercato prossimo”.

A questo proposito Liverani è già stato chiaro.
Potrebbe partire qualcuno dei giocatori meno impegnati e magari arrivare qualche puntello che garantisca il salto di qualità. Lei sta lavorando già su questa linea ?


“ Mi pare precoce parlare di mercato prima di metà dicembre. Il calcio ci ha insegnato che le strategie possono cambiare in poco tempo. Teniamo la situazione sotto controllo”

La gestione Mancini sta aprendo nuovi scenari. Il bresciano Tonoli già nel giro della Nazionale può essere uno stimolo per giocatori e società.

“Brescia raccoglie i frutti del lavoro del suo settore giovanile. Noi siamo ripartiti da zero, con Del Vecchio stiamo seminando bene e raccoglieremo i frutti, il settore giovanile è strategico, per la società, la sua linfa. Da noi ci sono i Petriccione, Venuti, Riccardi, che è tutto nostro, Palombi”.

C’è il rischio che la Lazio si riprenda Palombi già a gennaio ?

“No, nessun rischio”.

Riparte il campionato. Quali i possibili effetti della pausa ? Come riprenderà la corsa ?

“La sosta è stata molto per Riccardi, per Bovo, per Scavone, recupereremo anche gli squalificati Meccariello e . Si riparte con il Palermo favorito, resta la squadra più accreditata, adesso ha anche Stellone mio allenatore a Frosinone, col Verona che ha un organico importante di ottimo livello, come il Pescara. Dovrebbe venir fuori il Crotone. Noi non dobbiamo innescare il meccanismo dell’obbligo della vittoria o dei play off, che potrebbe creare pressioni pericolose. Dobbiamo dare il massimo, continuare a fare calcio con palla a terra, fraseggio, senza sofferenza, ma con l’abnegazione di sempre”. La Cremonese ha cambiato allenatore. “Un esonero strano, quello di Mandorlini, che stimo molto, dopo il pareggio prezioso di Verona. Forse un segno di ambizioni e aspettative troppo alte. Ora c’è Rastelli. Quando arriva un nuovo tecnico, i giocatori vogliono entrare nelle sue grazie dando il massimo. Si preannuncia un partita molto bella. Ci serve il Lecce più bello”.
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