Calcio e violenza: botte, minacce, coltelli e mazze contro i giocatori del Taranto

Una veduta dello stadio Iacovone
Una veduta dello stadio Iacovone
di Mimmo CARRIERI
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Mercoledì 22 Marzo 2017, 17:26 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 13:43

Senza tregua, ancora aggressioni nel campionato di Lega Pro. Dopo Ancona, Catanzaro e Matera oggi è toccato a Taranto dove questo pomeriggio alcuni tifosi hanno aggredito  i calciatori rossoblù.

Un mercoledì di ordinaria follia. Il Taranto, a metà settimana e tre giorni dopo l’orribile prestazione di Messina, si risveglia con una deprecabile aggressione subita da alcuni suoi tesserati ad opera di un folto gruppo di pseudo-tifosi, più precisamente violenti a volto coperto.  Tutto è accaduto nel pomeriggio, mentre la squadra si stava allenando sul campo B dello stadio “Iacovone”. Una trentina di facinorosi, descritti appunto come incappucciati, fanno irruzione nel corso della seduta di lavoro e fanno partire un’aggressione violenta, perché non si ferma alle parole ma passa subito alle vie di fatto. 
I destinatari principali sono soprattutto alcuni ‘senatori’ della squadra: il portiere Maurantonio e i difensori Stendardo ed Altobello, ritenuti gli artefici primari del 3 a 1 del “San Filippo”. Volano schiaffi, spintoni, c’è un principio di dura colluttazione (i giocatori saranno poi refertati al pronto soccorso). Il tecnico Salvatore Ciullo, arrivato un mese e mezzo fa per normalizzare squadra e chance di salvezza, prova a fare da paciere, vuole placare gli animi e rimedia anche lui un paio di colpi.
Oltre alle botte, le minacce si sprecano. Qualcuno avrebbe visto anche mazze e coltelli, ma sul punto, come sull’esatta dinamica dei fatti, vige il riserbo perché naturalmente i fatti sono stati denunciati alle Forze dell’Ordine che effettueranno le indagini del caso. Sul posto sono intervenuti una volante della Polizia e poi gli agenti della Digos.

Visto quel che è successo, l'Assocalciatori potrebbe anche decidere il blocco dei campionati.

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