Lecce, con l'arrivo di Krstovic cambia il modo di attaccare del Lecce

Nikola Krstovic
Nikola Krstovic
di Michele TOSSANI
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Settembre 2023, 12:48
La presenza di un attaccante centrale di peso come Krstovic al centro dell’attacco fa riscoprire al Lecce l’arma dei cross. Dopo aver tentato solo otto volte questa soluzione contro la Fiorentina, nella sfida con la Salernitana il numero di palle esterne messe in messo dai giallorossi è salito a 13. Il montenegrino infatti ha nel gioco aereo una delle sue specialità, come hanno confermato le due reti segnate finora, entrambe di testa. Le caratteristiche tecniche di Krstovic danno al Lecce anche la possibilità di poter alzare la palla verso il proprio attaccante per andare poi a giocargli sotto.
Tuttavia, rispetto all’anno scorso, il cross è diventata un’arma in più utilizzabile dal Lecce con l’ex Dunajská Streda e non l’arma di rifinitura principale (in alcune partite l’unica). I dati lo confermano. Anche se il campione di partite preso in esame è ancora troppo piccolo per parlare di un trend (si sono disputate solamente tre giornate di Serie A), il Lecce ha fin qui prodotto una media di 14 cross a partita per 90 minuti di gioco. Un dato in controtendenza rispetto alle altre squadre che partecipano al massimo campionato (16.97 per 90 minuti) e nettamente inferiore se confrontato con quello registrato dai salentini nella passata stagione (18.66 cross p/90).
Se andiamo poi a vedere il quadro generale, il Lecce in questo inizio di torneo è una delle squadre che crossa meno. Per rendere l’idea, la squadra che tenta più cross è la Roma con 28 di media a partita. In questo senso, come detto, l’arrivo di Krstovic potrebbe cambiare questa tendenza, ma non è detto che questo cambiamento avvenga in modo significativo. In pratica, il ventitreenne nativo di Golubovci dà al Lecce un mezzo in più da spendere in fase di rifinitura, senza però che questo diventi l’unico. La varietà di soluzioni offensive a disposizione di Roberto D’Aversa trova ulteriore conferma nell’arrivo di Piccoli.
Al suo esordio domenica contro la Salernitana, l’ex atalantino ha avuto a disposizione 14 palloni nei trentadue minuti giocati (recupero compreso). Così come Krstovic, anche Piccoli consente al Lecce di avere una boa davanti alla quale appoggiarsi per risalire il campo o creare combinazioni centrali zona di rifinitura e non soltanto una torre da servire tramite palle laterali.
La funzione di un uomo d’attacco come Piccoli la si è potuta apprezzare in occasione dell’azione conclusa dal tiro al volo di Ramadani a un quarto d’ora circa dalla fine della partita con la Salernitana. In quella circostanza infatti il Lecce ha adottato una costruzione diretta con lancio di Falcone verso Piccoli, per andare poi alla ricerca della seconda palla. 
Nel prosieguo dell’azione Piccoli andava a dialogare sul breve con Strefezza il quale, non trovando spazio per la conclusione, finiva per rifinire l’azione con un cross per lo stesso Piccoli. Sulla respinta della difesa arrivava poi la conclusione di Ramadani. Qualche minuto dopo è stato lo stesso Piccoli a produrre un cross, confermandosi centravanti di manovra.
I due attaccanti centrali arrivati questa estate permettono al tecnico di poter diversificare la manovra d’attacco. Il tutto senza dimenticare l’opzione di Gabriel Strefezza. Chiaramente, con l’italo-brasiliano al centro dell’attacco lo spartito offensivo giallorosso cambia. In questo caso infatti il centravanti diventa lo spazio: quello che Strefezza libera con i suoi movimenti a venire incontro o ad allargarsi e quello che deve essere riempito da esterni e mezzali. Krstovic, Piccoli e Strefezza: uomo d’area, falso nueve e centravanti di manovra. Tre tipologie di 9 a disposizione di D’Aversa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA