I tre giocatori aggrediti
verso l’addio al Taranto

I tre giocatori aggrediti verso l’addio al Taranto
di Mimmo CARRIERI
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Venerdì 24 Marzo 2017, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 12:30

TARANTO - Stendardo e Altobello sono già lontani, a breve potrebbe seguirli anche Maurantonio.
Al netto delle tante reazioni istituzionali e non, è stato un giorno difficile ieri per il Taranto. Il day-after della folle aggressione di mercoledì pomeriggio ai giocatori è stato all’insegna delle riflessioni, amare, sconfortanti secondo le indiscrezioni che filtrano. In ogni caso sembra essere al capolinea il rapporto tra il Taranto e i tre giocatori particolarmente nel mirino del raid di mercoledì pomeriggio.
Il tweet del ministro – Su quanto avvenuto a Taranto si è registrato ieri un tweet del Ministro dello Sport, Luca Lotti: “A Taranto ancora un episodio di violenza nel calcio. Inaccettabile, lo sport è prima di tutto rispetto dell’altro. #bastaviolenza”. Non è stata l’unica reazione istituzionale sul punto. Della faccenda si parlerà nel prossimo consiglio federale di lunedì 27 marzo: l’assise si occuperà di questa recrudescenza di violenza nei confronti di dirigenti e calciatori, che ha visto, prima di Taranto, episodi analoghi a Catanzaro, Ancona e Matera.
La proprietà – La prima analisi dei fatti e del futuro sta investendo i proprietari del Taranto: la presidente Elisabetta Zelatore e l’avvocato Tonio Bongiovanni. Il discutibile (nei toni) comunicato stampa di domenica sera che ha armato molti commenti secondo i quali quella nota avrebbe innescato la miccia della violenza, è stato uno dei punti oggetto di approfondimento. Ma è il futuro il vero punto-chiave: vale la pena continuare a spendersi per il calcio tarantino? Con quale prospettiva e stato d’animo si potrà condurre a termine la stagione? Sono queste le domande principali, vitali quasi, alle quali oggi certamente la società darà una risposta. Perché proprio nelle prossime ore si attendono comunicazioni in tal senso e nulla, nelle previsioni, può essere escluso, neppure un disimpegno. Siamo sempre nel campo delle ipotesi, ma non occorrerà attendere molto per saperne di più.
I calciatori – Ascoltati mercoledì dalle forze dell’ordine, ieri a contatto con l’Associazione Calciatori. Tra silenzio stampa e comprensibili silenzi personali, l’unica traccia significativa sta nel fatto che due elementi sono adesso a casa con prognosi di 10 giorni: si tratta dei difensori centrali Errico Altobello e Mariano Stendardo, i perni della squadra. I due sono a riposo con addosso le scorie fisiche dell’aggressione, per cercare di ritrovare scampoli di serenità propedeutica a prendere decisioni conseguenti ai fatti di due giorni fa. La sensazione, fondata, è che abbiano intenzione di rompere il legame con la società rossoblù alla quale avrebbero già esternato questa volontà. Certamente saranno assenti nella trasferta di Francavilla Fontana.
 
Dai rumors di ieri si ricavava, appunto, la possibile volontà di rescindere il contratto: solo voci, al momento. Un altro dei più bersagliati, il portiere Maurantonio, si è invece allenato regolarmente ieri pomeriggio. Ma anche lui starebbe meditando sul da farsi.
A tal proposito la seduta di lavoro si è svolta sempre al campo B dello “Iacovone”, naturalmente blindato e protetto dalla Polizia al suo varco d’accesso. Tutti disponibili agli ordini di Ciullo tranne gli infortunati De Giorgi e Pambianchi. Nel test contro la Berretti sono andati a segno Cobelli, Magnaghi e Sampietro: ma questi sono dettagli che diventano assolutamente marginali rispetto agli umori del momento.
Nel chiuso dello spogliatoio, il clima non può che essere scosso e preoccupato in queste ore.
Giustizia sportiva – E’ partita in parallelo, secondo le proprie prerogative, l’indagine da parte della Procura Federale, la quale tuttavia potrà limitarsi ad accertamenti supplementari con riferimento all’ordine pubblico. Il Taranto non rischia provvedimenti gravi, come per esempio il rischio di giocare a porte chiuse, ovvero sanzioni rivenienti da responsabilità oggettiva, dal momento che l’aggressione non si è consumata nel corso di una gara ufficiale.
La Procura ha inoltre acquisito il ‘famoso’ comunicato della società diramato domenica sera. Difficile che l’investigazione della giustizia sportiva approdi a qualcosa di rilevante. Almeno stando agli attuali elementi in possesso dell’organo sportivo giudicante.
 

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