Fuorisalone, il miraggio tropicale di Agostino Iacurci per glo

Video
EMBED

Milano, in largo Treves installazione "Dry Days, Tropical Nights"

Milano, 18 apr. (askanews) - Un progetto artistico che ragiona sulle possibilità del futuro e sulla sfida del cambiamento climatico, sottolineando l'impegno che ciascuno può mettere per il cambiamento. In occasione del Fuorisalone 2023, quest'anno dedicato al tema "Laboratorio futuro", glo presenta "Dry Days, Tropical Nights", opera site specific dell'artista Agostino Iacurci, che è intervenuto sulla storica torre di Largo Treves a Milano, all'interno del Brera Design District.

"Laboratorio futuro - ha detto ad askanews Fabio De Petris, direttore generale di BAT Italia - per noi è un'occasione straordinaria perché siamo un'azienda che è in fase di grandissima trasformazione e sta intraprendendo un percorso con prodotti a rischio ridotto e di nuova generazione e quindi avere un'idea di futuro e del contributo che chiunque, i singoli individui e la collettività o le imprese posso dare per

creare un futuro migliore corrisponde al nostro tipo di sguardo come azienda".

L'intervento di Iacurci è partito dalla facciata, per poi entrare in dialogo con lo storico edificio progetto da Arrigo Arrighetti, che presto sarà demolito e che ora è possibile visitare per le ultime volte. E l'artista ci ha raccontato così la sua creazione: "L'ho pensata - ha detto l'artista - in dialogo con le forme dell'architettura, come una sorta di miraggio, che prenderà forma nei giorni del Salone del Mobile, prima della distruzione di questo palazzo che poi lascerà spazio a un nuovo sviluppo urbanistico".

Fin dal titolo, che si riferisce alle giornate secche e alle notti tropicali che secondo molti climatologi saranno il futuro del Nord Italia, si capisce che il tema è quello, cruciale, della crisi climatica. "Ho quindi immaginato - ha aggiunto Iarcurci - questa sorta di presagio o miraggio, questa specie di allucinazione, che trasforma le colonne dell'edificio in un palmeto, i pilastri in rovine di un tempio e all'interno ho ambientato queste sculture luminose che sono silhouette di piante

tropicali, cactus e palme, che restano come vestigia di quello che è stato il mondo naturale".

Il progetto milanese si inserisce nel percorso di mecenatismo che glo da anni intraprende a sostegno dell'arte. "Glo for art - ha aggiunto De Petris - è un progetto che noi abbiamo fortemente voluto, perché glo è un brand curioso, dinamico, che ama rompere gli schemi, sfidare quello che è lo status quo e permettere a chiunque di esprimere la propria unicità, pur facendo parte di una collettività e quindi di un progetto condiviso".

Tra suoni profondi, luci colorate, simboli e sculture, l'obiettivo dell'installazione è quello di invitare lo spettatore a guardare al domani del pianeta e in generale dell'umanità e a ripensare un futuro migliore, tutti insieme.