Omicidio in centro in pieno giorno, le urla della moglie e i vicini sconvolti: «Allucinante vedere una cosa così»

Omicidio in centro in pieno giorno, le urla della moglie e i vicini sconvolti: «Allucinante vedere una cosa così»
di Elga MONTANI
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Venerdì 29 Dicembre 2023, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 07:24

Un omicidio in pieno giorno, come non ne accadevano da tempo al quartiere Libertà. Un rione che ha tanti problemi e tanti difetti, che è ancora oggi una delle zone con la più alta densità abitativa della città di Bari, e dove c'è il maggior numero di minori affidati ai servizi sociali e i cui genitori, spesso il padre, sono in carcere.
Un quartiere fatto però anche di gente perbene che, ieri mattina, si è accalcata nei pressi di via Canonico Bux e che è rimasta incredula davanti all'asfalto macchiato di sangue. Una signora, avvicinatasi al nastro bianco e rosso della polizia di Stato, posizionato per delimitare l'area e oltre il quale non si poteva procedere ha esclamato con stupore: «Siamo quasi nel 2024, è davvero allucinante vedere accadere ancora una cosa del genere». Tutti coloro che si sono radunati nei pressi della zona erano attoniti e storditi dall'accaduto, in molti cercavano di comprendere l'accaduto e si facevano domande. Una signora anziana passata con la borsa della spesa all'improvviso ha esclamato con stupore: «La gente è impazzita».

Chi era Nicola Ladisa

Nicola Ladisa era molto conosciuto in zona, d'altronde chi vive nei quartieri sa che è come vivere in un piccolo paese: tutti conoscono tutti, e tutti sanno tutto di tutti. Era facile vederlo in giro per il Libertà, a piedi o sullo scooter, a prendere il caffè al bar Micunco o a parlare con qualche amico nei pressi della pescheria in via Brigata ad angolo con via Nicolai. Suo padre, Ciccio, era conosciuto da tutti, e fino a quando un infarto improvviso lo aveva colpito, all'inizio dell'estate di circa un paio di anni fa, aveva gestito l'autoparco che ora gestiva il 42enne, e che si trova in via Babudri. Una famiglia sfortunata la loro, per certi versi, con la mamma morta tanti anni fa quando i figli erano ancora piccoli e una sorella scomparsa all'improvviso meno di dieci anni fa. Lo stesso papà gestiva un lido a Palese, il Sun Beach, passato poi sotto la gestione della figlia, la sorella minore di Nicola, dopo la sua morte. Nonostante i problemi che Ladisa aveva avuto con la legge, negli ultimi anni sembrava avesse cambiato completamente vita e aver messo la testa a posto (l'ultimo episodio a suo carico risale al 2015), ma come sottolinea una ragazza presente sul luogo del delitto: «Anche se uno vuole mettere la testa a posto sono gli altri poi che ti vengono a cercare».
L'incredulità ha piano piano lasciato il posto al dolore, riassunto nelle urla della moglie di Ladisa, arrivata in zona poco dopo l'accaduto, al suo pianto disperato nel chiamarlo per nome subito dopo il riconoscimento. «Speriamo che prendano prima possibile chi ha fatto questo brutto gesto - si sente dire da un'altra signora - è davvero una cosa bruttissima, solo Cristo deve togliere la vita, noi non siamo nessuno per farlo». Era da tanto che un episodio del genere non accadeva nel quartiere, da tempo territorio gestito a livello di criminalità organizzata dal clan Strisciuglio, se si esclude un omicidio avvenuto lo scorso anno in via Napoli maturato però in ambito familiare. Resta da comprendere cosa ci sia dietro questa morte avvenuta all'improvviso a pochi giorni dalla fine dell'anno. La lite avvenuta prima della sparatoria e sentita dai vicini potrebbe essere indice del fatto che Ladisa conoscesse chi gli ha sparato, ma è tutto da confermare.

 

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