Sfiducia, si va al voto: la maggioranza tiene ma con più incognite

Sfiducia, si va al voto: la maggioranza tiene ma con più incognite
di Alessandra LUPO
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Martedì 7 Maggio 2024, 05:00

Gli occhi sono puntati sui numeri e sulle teste in Aula. Oggi infatti il Consiglio regionale pugliese dovrà discutere (e quindi votare) la mozione di sfiducia nei confronti del governatore Michele Emiliano, presentata dal centrodestra due settimane fa a seguito delle inchieste e degli arresti per i presunti episodi di voto di scambio che hanno portato anche alle dimissioni dell’ex assessora ai Trasporti, Anita Maurodinoia
Nelle ultime due settimane, infatti, mentre il presidente procedeva al mini-rimpasto di giunta che gli era stato raccomandato dalla segreteria nazionale del Pd, accoglieva le condizioni politiche poste da Azione per restare in maggioranza e apriva al “patto di legalità” e al “progetto del nucleo ispettivo” avanzati dal M5s, lo scacchiere regionale continuava a mutare velocemente anche alla luce di una serie di malumori in coalizione.
Il colpo più duro è stato il passaggio a Forza Italia dell’ex capogruppo della civica emilianiana “Con”, Giuseppe Tupputi e poi a seguire la dichiarazione di Italia Viva, con Massimiliano Stellato già passato all’opposizione, che ha annunciato l’intenzione di votare contro il presidente, secondo molti portando con sé anche il consigliere del Misto, Francesco La Notte. 

I numeri del presidente e quelli della minoranza


Nonostante i cambi di schieramento e i tantissimi malumori che si addensano sul capo di Emiliano, la mozione, salvo sorprese, non sembrerebbe avere i numeri per essere accolta: il centrodestra, infatti, può contare solo su 18-19 voti, il centrosinistra su 25. Mentre gli incerti sarebbero 7-8. Per raggiungere una maggioranza piena servirebbero 26 voti ma solo se tutti e 50 i consiglieri regionali dovessero essere presenti, possibilità alquanto remota. 
Emiliano avrà dalla sua buona parte del gruppo dei democratici, compatti nonostante la maretta delle scorse settimane, le civiche “Con” e “Per la Puglia”, più quattro dei cinque consiglieri M5s. Il leader dei pentastellati Giuseppe Conte ha infatti escluso sgambetti rassicurando: «Il Movimento 5 Stelle non si presterà mai a iniziative strumentali del centrodestra». Nessun ripensamento invece per Antonella Laricchia, eletta nei 5s ma sempre rimasta in minoranza, che voterà insieme all’opposizione per la sfiducia. 
Particolarmente frammentata la posizione del Misto che, al netto di Stellato e forse La Notte per il “sì”, vedrà l’assessore al Personale Gianni Stea votare “no” alla sfiducia. E il consigliere Antonio Tutolo, che pure aspetterà di capire le intenzioni di Emiliano prima di decidere se salvare o meno la consiliatura. 
In dubbio, o per meglio dire «in attesa delle parole del presidente», ci sono anche i tre consiglieri di Azione, che nelle scorse ore avevano ribadito le loro condizioni sulla rotazione dei dirigenti avvisando di aspettare segnali chiari sulle intenzioni di Emiliano «prima del voto».

I dubbiosi in Aula


Sulla mozione arriverà infatti anche un intervento in Aula dello stesso governatore, che dovrebbe servire a sciogliere i nodi politici rimasti. Ed è incerto anche il voto del consigliere tarantino Michele Mazzarano, autosospesosi dal Pd sull’onda delle “scomuniche” piovute da Roma per chi aveva condanne oppure indagini in corso. Anche Mazzarano, nei giorni scorsi, ha fortemente criticato la linea di Emiliano sulla Sanità, secondo alcuni troppo schiacciata sul disegno di Fabiano Amati (Azione). Ma restano varie incognite: la prima riguarda l’ex assessora ai Trasporti, Anita Maurodinoia, che potrebbe decidere di non presentarsi affatto. E resta un’incognita anche il voto di Tupputi, che aveva dichiarato di non voler votare «per principio» la sfiducia ma oggi potrebbe vedersi obbligato a seguire le regole del suo nuovo partito. 
Accanto alle assenze fisiologiche, nei corridoi si parla poi di maretta diffusa e di possibili assenze mirate per fare in modo che la maggioranza vacilli. L’occasione per lanciare messaggi e frecciate è infatti imperdibile. E chi nelle ultime settimane si è sentito trascurato, illuso o messo alla porta potrebbe togliersi qualche soddisfazione accelerando l’esodo o il controesodo di fine legislatura. 
E se alla fine anche Azione dovesse non vedere accolte le sue richieste decidendo di votare in favore della mozione del centrodestra, gli equilibri in Consiglio potrebbero cambiare. L’Aula inoltre dovrà registrare oggi le dimissioni del consigliere dei 5s Cristian Casili dalla carica di Vicepresidente del Consiglio. E alla presa datto dovrebbe seguire la nomina di un sostituto su cui però non si sarebbe ancora trovato l’accordo. Per questo il voto dovrebbe slittare. 
In attesa della seduta, convocata per le 12, altre sorprese potrebbero però ancora arrivare: le diplomazie di entrambi gli schieramenti utilizzeranno sino all’ultimo istante utile per guadagnare terreno e anche Michele Emiliano dovrà dosare bene le parole del suo intervento per riuscire a mettere tutti d’accordo scongiurando il peggio. 

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