Nulla ancora di ufficiale, ma le trattative sarebbero ormai alla loro fase conclusiva. Aeroporti di Puglia (AdP) e Ita Airways, infatti, potrebbero presto annunciare la rimodulazione del programma dei voli lungo la tratta Brindisi-Milano salvando anche quello che, dall’1 aprile, avrebbe dovuto essere cancellato.
Si tratta, cioè del primo volo del mattino operato da Ita Airways e in partenza alle 6 e con arrivo alle 7.30 all’aeroporto di Linate, a 15 minuti di metro dal centro del capoluogo lombardo.
I dettagli
Si vedrà presto - quando AdP e Ita scopriranno definitivamente le carte - se e come si intenda garantire all’aeroporto del Salento questa opportunità che associazioni di categoria e istituzioni locali - a partire dalla Camera di Commercio di Lecce con il presidente Mario Vadrucci - hanno difeso a denti stretti in due occasioni. La prima lo scorso settembre, quando Ita ha eliminato un volo diretto da Brindisi a Milano in orario pomeridiano e uno da Brindisi a Roma, venuto meno a partire da ottobre. Fu proprio Vadrucci a segnalare il taglio e avviare la protesta che, giorno dopo giorno, ha visto ingrossare le fila di quanti hanno rivendicato la vivacità e le necessità di un territorio che vuole crescere e, per farlo, ha bisogno di collegamenti frequenti, efficienti, diversificati. La seconda occasione si è presentata a dicembre quando, dopo il dietrofront autunnale di Ita, il tema dei tagli si è riproposto, stavolta con il “carico” dei prezzi vertiginosi applicati dalle compagnie (non solo da Ita) nel periodo delle feste. In campo, a quel punto, anche il sindaco di Lecce Carlo Salvemini che ha voluto sottolineare come già oggi l'offerta di voli in partenza per Milano Linate e Roma Fiumicino dall’aeroporto del Salento - «che è al servizio di un bacino di circa 1.700.000 pugliesi» ha evidenziato il primo cittadino - sia dimezzata rispetto a quella dello scalo regionale di Bari. Sei voli da e per Brindisi contro gli 11 da e per Bari. Unendosi all’appello lanciato da Vadrucci, Salvemini ha quindi chiesto un incontro al presidente di Aeroporti di Puglia, Antono Vasile. E dopo il confronto e la protesta, Ita Airways ha nuovamente fatto dietrofront.
Nei giorni scorsi nuove indiscrezioni sul taglio, da operare a partire da aprile e, a stretto giro, la notizia di un accordo ancora non ufficiale fra AdP e Ita per rafforzare lo scalo brindisino. Del resto, in dieci anni l’Aeroporto del Salento ha avuto un incremento dei passeggeri del 50%, come è scritto nell’ultimo report dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) riferito al 2022. Anche grazie agli investimenti di Aeroporti di Puglia negli ultimi anni e delle politiche fiscali applicate dal Comune, lo scalo brindisino gode di ottima salute. Al netto del 2020, anno chiaramente falsato dalla pandemia e dalle restrizioni imposte ai movimenti dei cittadini per evitare la circolazione del Covid, è dal 2002 che l’Aeroporto del Salento chiude con un segno positivo nel numero dei passeggeri rispetto all’anno precedente. I dati sono eloquenti: nel 2002 partivano o arrivavano 615.798 persone dall’aerostazione del quartiere Casale, nel 2022 il numero è cresciuto quasi del 500%, arrivando a superare i tre milioni di passeggeri. Ed è evidente anche l’incremento rispetto al 2019, l’ultimo anno pre-pandemia, quando i viaggiatori furono 2.702.391. In dieci anni l’Aeroporto del Salento ha guadagnato un milione di passeggeri e ha anche aumentato il numero di “movimenti” dei vettori, da circa 17mila a più di 23mila. In un contesto così roseo, tagliare non sembrerebbe una scelta oculata. Tanto più alla vigilia della stagione estiva. Stiamo a vedere.