La partita di Causio e Brio: «Juve al top, ma il Lecce c'è»

Da sinistra Causio e Brio
Da sinistra Causio e Brio
di Antonio IMPERIALE
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Sabato 20 Gennaio 2024, 16:43

Atti d'amore. Lecce-Juventus, che arriva domenica sera al Via del Mare (ore 20.45, gara valida per la 21ª giornata del campionato di A), accende un moto dell'animo che viene da lontano. «Papà Oronzo era uno della Curva. Non mancava mai, grandissimo tifoso. Dopo una carriera lontano dal Salento, che mi aveva dato tutto, chiesi di tornare a giocare nel mio Lecce ad ogni costo: era una promessa che avevo fatto a papà, ringrazio ancora Jurlano e Cataldo per avermi dato l'opportunità di rivestire la maglia del Lecce con uno come Eugenio Fascetti in panchina». Da Udine parla con il cuore in mano, Franco Causio. E Sergio Brio parla da Pistoia, sul filo di un'emozione senza fine: «Grandissima la mia riconoscenza al Lecce ed a Lecce, alla mia terra che mi ha aperto le porte per una lunga, indimenticabile stagione della vita. Sono partito all'alba, domenica scorsa, per arrivare in tempo a Roma a vederlo giocare contro la Lazio, a fare il tifo. Sarò al Via del Mare, domenica sera. Porterò con me Giuseppe Tinelli, il professore fiscalista leccese che vive a Roma». Una sorta di derby notturno, per Causio e Brio, questo Lecce-Juventus con gli obiettivi inevitabilmente diversi: la salvezza per i giallorossi salentini di D'Aversa, lo scudetto per i bianconeri di Allegri, caricati a mille dai tre gol segnati al Sassuolo, con doppietta di Vlahovic il super bomber portato in Italia, alla Fiorentina, da Corvino, che ha regalato alla società toscana una supervalenza incredibile. «Vedrò la partita del cuore in televisione», dice Causio. «Lo vedo sempre il mio Lecce. Avrebbe meritato di vincere contro la Lazio. Una bella prestazione, alla quale però è mancato in maniera ripetuta e quasi incredibile il gol che avrebbe cambiato il risultato della gara. Merita una classifica all'altezza del suo gioco. La squadra ha personalità. Deve trovare più facilmente la via della rete. D'Aversa troverà la soluzione migliore, magari con il contributo di Pantaleo Corvino che, se serve qualcuno, sa trovare puntualmente i ragazzi giusti, come sta già facendo».

I giovani

E a proposito di giovani, Causio ha un applauso per l'ultima Juventus, "gioventù" di nome e di fatto. «La Juventus piace perché è una società lungimirante, che sa guardare avanti.

Dieci anni fa ha, per prima in Italia, realizzato uno stadio suo, ha avuto il merito di credere nella seconda squadra facendo crescere i giovani che ora stanno diventando protagonisti. Adesso Allegri può contare su un connubio importante fra giovani e anziani,e sa bene come si fa, la squadra è cresciuta, l'ho vista unita, coesa, con carattere. L'Inter ha certo qualcosa in più, ha un suo gioco, efficace, ha il carisma per puntare al massimo, ma la Juve può sognare». I sogni della Juve, le speranze ed i sogni del Lecce, l'esperienza di Allegri, la voglia di D'Aversa di guardare avanti per se stesso, per il Lecce. «Il Lecce sta facendo bene - dice ancora Causio -, ha un suo gioco, un modulo "4-3-3" che funziona, una sua personalità. Contro l'Inter, i valori in campo saranno inevitabilmente diversi, ma il Lecce vedrà di dare il massimo e contro le grandi ha già fatto vedere che ci sa fare. Contro la Juve giocano tutte la partita della vita. E non c'è mai niente di scontato. Ci sarà, con tutto il suo peso, la spinta della nostra grande gente salentina al "Via del Mare". Un colpo a sorpresa sarebbe la migliore risposta a ciò che ha lasciato per strada, per ritrovare il sorriso». Sergio Brio rivede il Lecce di Roma contro la Lazio. «Un Lecce bello sul piano del gioco, che ha concesso pochissime occasioni ai laziali, nonostante la differenza sul piano dei valori. Il pareggio sarebbe stato un risultato giusto, ma è mancata la punta. Purtroppo ha visto ridursi le distanze con quattro punti di vantaggio sul Verona. Dopo la partenza sprint, ha frenato e adesso bisogna stare attenti alla voglia di riscossa delle altre. Nell'ultima giornata ci sono stati già segnali significativi. E il calendario non è facile. Il Genoa in trasferta, poi ancora la Fiorentina. Serve una scossa. La Juve sta bene, con i suoi giovani di valore che vogliono affermarsi. La squadra esprime bene il suo gioco e Allegri, nonostante le critiche, sta facendo un lavoro importante e non vuole mollare sull'Inter. Verrà a Lecce per fare la partita, il Lecce però ha il merito di far giocare male gli avversari. Se la Juve dovesse sminuire la considerazione della squadra salentina, farebbe un grave errore. Io farò un tuffo nel tifo leccese al quale mi sento legato e che merita di vivere in pianta stabile il grande calcio nazionale».

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