Venti misure cautelari eseguite da militari della Guardia di Finanza di Cerignola e del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Foggia per una presunta truffa da cinque milioni di euro legata alla fittizia assunzione di centinaia di falsi braccianti agricoli e al loro ingresso in Italia per motivi lavorativi.
Undici indagati sono finiti in carcere, quattro ai domiciliari, uno è stato sottoposto al divieto di dimora nella provincia di Foggia e quattro a misure interdittive dell'esercizio delle attività imprenditoriali.
C'è anche il poliziotto Alessandro Ardone tra le persone arrestate questa mattina dalla Guardia di finanza di Cerignola perché coinvolte in una presunta truffa milionaria su falsi braccianti agricoli scoperta grazie ad indagini partite nel 2021.
Cosa è successo
Gli indagati raggiunti da provvedimenti cautelari sono imprenditori, professionisti e funzionari pubblici (uno in servizio all'Inps, e un altro ex funzionario prefettizio), accusati a vario titolo di associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, favoreggiamento all'immigrazione clandestina, peculato, riciclaggio, falso in atto pubblico, contraffazione di sigilli e traffico di influenze illecite. Sono stati eseguiti sequestri per cinque milioni.
Due i filoni dell'indagine coordinata dalla Procura di Foggia: il primo riguarda una presunta truffa previdenziale ed assistenziale compiuta da quattro società 'fantasma' e relativa all'assuzione di 647 falsi braccianti agricoli e sussidi (disoccupazione agricola, assegni familiari, malattia e maternità) indebitamente percepiti per due milioni di euro; il secondo riguarda l'aver favorito, dietro pagamento di somme di denaro, l'ingresso nel territorio nazionale di extracomunitari mediante false assunzioni.